Ma Trump è davvero amico di Kim?
Lo dice in un'intervista al Wsj. Poi il presidente nega con rabbia quella frase, e il giornale mette in rete la registrazione audio della conversazione

Un condizionale fa infuriare la Casa Bianca. “Probabilmente ho un ottimo rapporto con Kim Jong-Un”, è quanto il presidente statunitense Donald Trump ha dichiarato, secondo il quotidiano The Wall Street Journal, nel corso di un’intervista pubblicata giovedì scorso. Ma secondo il diretto interessato le sue parole sarebbero state altre: “Probabilmente avrei un ottimo rapporto con Kim Jong-Un”. Questione di un verbo, di un condizionale che, a detta di Trump, stravolgerebbe il senso della sua frase. “C’è una grossa differenza”, ha twittato ieri pomeriggio il presidente che ha accusato il giornale newyorkese di “sapere esattamente cosa volevo dire” e di aver costruito una storia catalogata senza mezzi termini come fake news.
The Wall Street Journal stated falsely that I said to them “I have a good relationship with Kim Jong Un” (of N. Korea). Obviously I didn’t say that. I said “I’d have a good relationship with Kim Jong Un,” a big difference. Fortunately we now record conversations with reporters...
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 14 gennaio 2018
...and they knew exactly what I said and meant. They just wanted a story. FAKE NEWS!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 14 gennaio 2018
— Sarah Sanders (@PressSec) 13 gennaio 2018
La vicenda è intricata, e neppure le registrazioni pubblicate dalle due parti in causa aiutano a fare totale chiarezza. Accusato dalla portavoce di Trump, Sarah Huckabee Sanders, che su Twitter aveva accusato il Wsj di essere di nuovo caduto in una notizia falsa, il giornale statunitense aveva deciso di pubblicare la porzione di audio interessata. La stessa operazione fatta poi da Sanders, che sul proprio profilo ha cinguettato la propria registrazione.
Here is the official audio showing WSJ misquoting @POTUS pic.twitter.com/wVwoafYkHg
— Sarah Sanders (@PressSec) 14 gennaio 2018
We have reviewed the audio from our interview with President Trump, as well as the transcript provided by an external service, and stand by what we reported. Here is audio of the portion the White House disputes. https://t.co/eWcmiHrXJg pic.twitter.com/bx9fGFWaPw
— The Wall Street Journal (@WSJ) 14 gennaio 2018
L’intera trascrizione dell’intervista a Trump ora è disponibile sul sito del Wall Street Journal. Un dialogo in cui il presidente conferma i buoni rapporti con il presidente cinese Xi Jinping e con il primo ministro giapponese Shinzo Abe. Ma è il passaggio sul leader nordcoreano Kim Jong-Un quello che fa discutere. Incalzato dai quattro giornalisti del quotidiano newyorkese autori dell’intervista, Trump aveva poi evitato di spiegare i dettagli di questo buon rapporto, vero o presunto, e rifiutato di chiarire se avesse già avuto occasione di parlare con Kim: “Non voglio commentare. Non sto dicendo di aver parlato o non parlato con Kim, semplicemente non voglio commentare”.

L’intervista, realizzata nello Studio Ovale della Casa Bianca, aveva spinto il Wall Street Journal a parlare di “apertura diplomatica con la Corea del Nord” da parte degli Stati Uniti. Una scelta dettata da tre obiettivi: abbassare le tensioni con la Nord Corea, non mostrare segni di divisione con il Sud della penisola e allontanare anche l’ipotesi di uno scontro militare imminente.
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