Isis: Mogherini, Italia ha inviato 2 carichi armi e munizioni
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Isis: Mogherini, Italia ha inviato 2 carichi armi e munizioni

Isis: Mogherini, Italia ha inviato 2 carichi armi e munizioni

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(AGI) - Parigi, 15 set. - L'Italia ha gia' mandato in Iraq "seiaerei con aiuti umanitari nelle scorse settimane" e, dopo ilvia libera parlamentare, nel fine settimana sono arrivati anchei primi due aerei carichi di "armi e munizioni". Lo ha riferitoil ministro degli Esteri, Federica Mogherini, al termine dellaconferenza internazionale di Parigi sull'Iraq. Il primo C-130con armi e munizioni e' arrivato sabato a Erbil", nel Kurdistaniracheno, "e l'altro domenica", ha spiegato la titolare dellaFarnesina, precisando che l'invio e' frutto della decisionepresa dal Consiglio straordinario dell'Ue a meta' agosto, sucui c'era stato un passaggio parlamentare nelle riunioni delleCommissioni Esteri e Difesa. "L'operazione", ha spiegato Mogherini, "andra' avanti incollaborazione con gli altri Paesi che si sono incontrati quioggi in una cornice di grande condivisione e con una grandepresenza dei Paesi arabi e a maggioranza musulmana". Infatti,ha aggiunto, il sostegno e' stato deciso "innanzitutto perrispondere alle loro richieste". La comunita' internazionale, ha riferito il ministro, e'concorde su un "senso di urgenza" e di "fare insieme" percombattere l'Isis. L'obiettivo comune, ha spiegato la titolaredella Farnesina prima di una serie di incontri bilaterali, e'quello di "fermare un'organizzazione terroristica che stafacendo vittime soprattutto fra i musulmani". Infatti, hasottolineato a proposito dello Stato islamico, "non si trattadi uno Stato, non si tratta di Islam, ma di un'organizzazioneterroristica e come tale va contrastata". Le vittime del Daech, ha ricordato Mogherini, sonosoprattutto musulmani: "che siano sciiti o sunniti" ma"chiaramente anche le minoranze, gli yazidi, i cristiani:donne, bambini, senza guardare alle religioni o ai confini".Per combattere lo Stato islamico si punta a una coalizioneinternazionale sempre piu' ampia: "eravamo in 10 a margine delvertice Nato, oggi eravamo 29, ci sara' un ulteriore incontro aNew York questa settimana in cui credo e spero ci saranno anchepiu' partecipanti; sara' un lavoro lungo e difficile non tantoe non soltanto militare ma anche e soprattutto politico e disostegno umanitario ed economico. Ci sara' sempre tempo e sara'benvenuto ogni allargamento a nuovi paesi in tutto il mondo".Secondo il prossimo capo della diplomazia Ue, in particolare,"la presenza qui oggi di Paesi che su altri dossier sono moltodistanti ma su questo sono uniti e' molto positiva". (AGI) .
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