(AGI) - Washington, 5 giu. - Un selfie 'assassino' che hapermesso alle forze militari Usa di individuare una basedell'Isis in 22 ore dalla rilevazione geografica grazieall'immagine scattata da un jihadista e incautamente pubblicatasui social media del loro quartier generale. Protagonistal'intelligence Usa in Florida in un particolare che ormairivela come i servizi lavorino ormai sul web per sgominare laminaccia jihadista. I dettagli dell'operazione sono statiraccontati dal generale dell'aeronautica Hebert Carlise, dettoil 'Falco', capo del comando aereo di combattimentodell'esercito Usa con base a Langley, in Virginia. Intanto si stringe sempre di piu' la morsa dello StatoIslamico su al-Hasakah, capoluogo dell'omonima provincia nellaSiria nord-orientale, estremo lembo a est del Paese arabo.Secondo fonti jihadiste, dopo aver conquistato due avampostilealisti a sud della citta', costituiti da un carcere incostruzione e da una centrale elettrica, i miliziani sarebberoormai ad appena un chilometro dal perimetro urbano, e soltantouna postazione governativa residua li separerebbe dall'ingressomeridionale. Una rivendicazione smentita peraltro dal regime,secondo cui la situazione sul terreno sarebbe anzi"eccellente". E' un fatto tuttavia che l'Aviazione governativae' dovuta intervenire per fornire copertura alle truppe diterra e alle formazioni degli 'shabbiyah', gli irregolari loroalleati, impegnati in combattimenti sempre piu' cruenti conl'Isis: lo ha riferito l'Osservatorio Siriano per i DirittiUmani, organizzazione in esilio dell'opposizione non radicalecon sede a Londra, che puo' contare su una rete capillare diinformatori locali. Lo stesso Osservatorio ha confermato anchel'estrema intensita' degli scontri, che vanno avantidall'inizio della settimana e che, pur esigendo un pesantetributo di perdite da ambedue le parti, hanno visto finora loStato Islamico prevalere nettamente sugli avversari. I tentacoli dell'Isis intanto colpiscono anche la Turchiadove la polizia di frontiera ha arrestato una studentessa russadi 19 anni mentre tentava di passare in Siria, presumibilmentecon l'obiettivo di unirsi ai combattenti dello Stato Islamico.In Libia invece l'Isis ha rapito86 rifugiati eritrei, probabilmente cristiani. Loha reso noto Meron Estefanos, attivista per i diritti umani eco-fondatore della Commissione internazionale per irifugiati eritrei a Stoccolma, al sito internet britannico"IBTimes". .