(AGI) - Milano, 18 set. - "Passo indietro" da sub commissario emantenimento del ruolo per il lavoro su Cardo e padiglioneItalia di Expo Milano 2015. E' quanto deciso da ad e presidentedi Expo spa, Giuseppe Sala e Diana Bracco, rispetto allaposizione di Antonio Acerbo, il manager raggiunto ieri da unavviso di garanzia per corruzione e turbativa d'asta. Sala haparlato di una decisione "piu' di convenienza che d'obbligo".
Durante la conferenza stampa indetta al termine del verticetenutosi nella sede di Expo SpA, Sala ha spiegato di ritenereche "ricevere un avviso di garanzia non e' sufficiente peressere obbligati a fare un passo indietro. Io ho fatto unavalutazione - ha aggiunto il commissario all'evento - per farsi' che Acerbo nella sua attivita' non venga piu' a contatto,neanche marginalmente e neanche nella sovrintendenza con le'vie d'acqua'".
I vertici della societa' hanno quindi ritenutodi mantenere il manager indagato nel suo ruolo all'interno delPadiglione Italia e di sollevarlo dalla posizione di subcommissario che, di fatto, viene attribuita su delega direttadel commissario unico. A chi gli chiedeva se sussista ancora ilrapporto di fiducia con Acerbo, Sala ha fatto notare che almomento non ha elementi di conoscenza tali da farlo veniremeno:
"Io ho visto Acerbo - ha chiarito - conosco la suaversione e so di un avviso di garanzia del quale non conosco ilcontenuto. Il mio rapporto di fiducia non e' caduto, quindi,non sapendo di cosa si tratti. Tutto quello che so si trova inuno scarno comunicato del capo della procura. E' del tuttoevidente - ha aggiunto Sala - che se Acerbo ricevesseprovvedimenti cautelari, senza fiducia o no sarei obbligato achiedergli di fare un passo indietro".
A chi gli faceva notareche esistono intercettazioni nelle quali l'imprenditorearrestato, Enrico Maltauro, dichiara di avere una particolareconoscenza di Acerbo, Sala ha risposto secco: "Non possocacciare via una persona solo perche' qualcuno dice di esseresuo amico. Se uno come Acerbo - ha fatto notare Sala - faquesto mestiere da quarant'anni non puo' non avere rapporti contutte le aziende del settore altrimenti non si capisce chelavoro abbia fatto. Se la magistratura dovesse assumereprovvedimenti restrittivi nei confronti di Acerbo - ha ribadito- il problema della fiducia non si pone: si fara' da parte".(AGI)