Hamas lancia terza Intifada, "liberiamo Gerusalemme"
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Hamas lancia terza Intifada, "liberiamo Gerusalemme"

Hamas lancia terza Intifada, "liberiamo Gerusalemme"

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(AGI) - Roma, 9 ott. - "Liberiamo Gerusalemme". Dopo unasettimana di aggressioni di israeliani a colpi di coltello,Hamas torna a sfidare apertamente Israele, lanciando la terzaIntifada. "Confermo che Gaza appoggia la battaglia perGerusalemme e per la moschea di al-Aqsa e l'Intifadabenedetta", ha affermato il premier islamista a Gaza, IsmailHaniye, rivolgendo un appello ad aumentare gli attacchi. "Labattaglia per Gerusalemme e' la battaglia di Gaza e l'Intifadadella Cisgiordania e' l'Intifada del nostro popolo", haaggiunto Haniye, in un discorso pronunciato durante lapreghiera del venerdi' -il giorno piu' solenne della settimanaper i musulmani- in una delle principali moschee di Gaza. Alla frontiera tra la Striscia e Israele la tensione e'alle stelle. E' di 6 palestinesi morti il bilancio di unagiornata di violenze: cinque arabi, tra cui un 15enne, sonostati uccisi da colpi sparati dai soldati israeliani. Oreprima, un palestinese era stato ucciso in Cisgiordania, dopoaver accoltellato un poliziotto israeliano all'ingressooccidentale di Kiryat Arba, grosso insediamento ebraico alleporte di Hebron. I militari dello Stato ebraico sonointervenuti al confine con la Striscia dopo che circa 200palestinesi si erano avvicinati alla frontiera tirando pietre efacendo rotolare pneumatici incendiati verso le forze disicurezza. Negli scontri, almeno 25 palestinesi sono rimastiferiti, di cui alcuni in modo grave. Il segretario generaledell'Olp, Saeb Erekat, ha accusato il premier israeliano,Benjamin Netanyahu, e il suo governo di aver "commesso un nuovomassacro di palestinesi". Da sabato scorso si assiste aun'escalation di sangue, con 12 aggressioni a colpi di coltelloai danni di cittadini israeliani da parte di estremistipalestinesi. E come ritorsione un 17enne israeliano ha feritocon una lama quattro persone a Dimona, nel sud dello Statoebraico. Benjamin Netanyahu e Abu Mazen sembrano impotenti: sia ilpremier israeliano che il presidente palestinese hanno rivoltoun appello alla calma e alle rispettive forze di sicurezza dicoordinarsi per riportare l'ordine. Un terzo conflitto, comequelli del 1987 e del 2000, in cui morirono 5mila palestinesi e1.100 israeliani, farebbe naufragare i fragili progressi nellerelazioni tra lo Stato ebraico e l'Anp e avrebbe un pericolosoriverbero sulla stabilita' nella regione, gia' segnata daguerre. .
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