"Raramente i leader politici britannici appaiono cosi' malamente attrezzati per rispondere adeguatamente" alla situazione difficile che attraversa il Regno Unito. Esordisce così l'editoriale del Financial Times (Ft) che, a meno di una settimana dal voto nel Regno Unito, prende le distanze dal Labour Party ma anche dai Tory. L'autorevole quotidiano finanziario ne ha per entrambi: "I Conservatori e i laburisti, colonizzati dai populisti, hanno abbandonato il centro; entrambi hanno eliminato le voci moderate, entrambi offrono rimedi illusori".
E fatica a scegliere: "Il partito più lontano dai valori di Ft, e le cui politiche sono più pericolose, è il Labour di Corbyn. La Gran Bretagna non può affidare la propria prosperità o sicurezza a un leader che sembra credere che la parte sbagliata abbia vinto la Guerra Fredda. In tempi normali tutto cio indurrebbe a dare il sostegno ai conservatori, ma questi non sono tempi normali: questo partito Tory è ad alto rischio".
Né sta meglio il partito LiberalDemocratico, che potrebbe offrire una voce moderata ma ha condotto una campagna elettorale amorfa e scadente. Di qui le conclusioni: "Il Regno Unito ha bisogno di un riallineamento politico, uno spostamento dagli estremi al centro, ha bisogno di un Parlamento pronto a mettere da parte tre anni di guerra di trincea, ha bisogno di parlamentari internazionalisti e pro-business che riconoscano che, anche la di fuori del club dell'Ue, la Gran Bretagna può e deve rimanere una potenza europea, aperta e liberale. A questi candidati che condividono questi valori e sono pronti a battersi per essi, Ft assicura il suo pieno sostegno".