Nord Corea e riforma dell'Onu. Saranno i cardini del primo discorso di Donald Trump da presidente Usa all'Assemblea generale dell'Onu. Il discorso di domani è stato preceduto da una telefonata con il presidente cinese Xi Jinping, che quest'anno non partecipa all'Assemblea, nella quale i due leader hanno parlato della crisi coreana. L'impegno, segnala la Casa Bianca, è quello di "massimizzare le pressioni" su Pyongyang. "I due leader sono impegnati a massimizzare le pressioni sulla Corea del Nord attraverso un vigoroso rafforzamento delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'Onu", ha fatto sapere l'amministrazione americana.
Meno burocrazia
In un'iniziativa per l'apertura dell'Assemblea, Trump ha sottolineato quello che sarà probabilmente il secondo cardine del suo intervento, la riforma: l'Onu "deve concentrarsi di più sulla gente e meno sulla burocrazia". "La burocrazia ostacola l'Onu", ha aggiunto. Trump ha ricordato che "l'Organizzazione delle Nazioni Unite è stata fondata con scopi veramente nobili, ma in anni recenti non ha espresso il suo potenziale a causa della burocrazia e della cattiva gestione".
Leggi anche: Se scoppiasse la guerra tra Corea del Nord e Usa che conflitto sarebbe?
Tornando alla crisi con la Corea del Nord, il presidente americano potrebbe anche svelare i suoi piani riguardo l'intesa del 2015 fra Iran e nordcoreani sullo sviluppo del programma nucleare. Il ministro degli esteri nordcoreano parlerà venerdì alle Nazioni Unite. Intanto, Pyongyang ha definito un "atto ostile" le ultime sanzioni dell'Onu, imposte dal Consiglio di Sicurezza dopo l'ultimo e più potente test nucleare, e ha messo in guardia la comunità internazionale sostenendo che il pressing non farà che accelerare il "completamento della potenza nucleare" dello Stato. "Le iniziative aumentate da parte degli Stati Uniti e delle sue forze vassalle per imporre sanzioni e pressioni sulla Repubblica Popolare Democratica di Corea non faranno che aumentare il nostro cammino verso il completamento della forza nucleare", ha detto il ministero degli Esteri di Pyongyang.
Leggi anche: Bombardieri Usa in volo sulla Corea del Nord la tensione è massima
La tensione con Pyongyang resta a livello massimo
La tensione è ancora altissima tra Stati Uniti e Corea del Nord dopo i ripetuti test missilistici di Pyongyang: il regime di Kim Jong-Un ha fatto sapere che intende "accelerare" verso la sua trasformazione in potenza nucleare. Nelle stesse ore Washington ha compiuto una nuova azione dimostrativa: caccia F-35B Stealth e due bombardieri strategici B-1B hanno simulato un bombardamento nei cieli della penisola coreana, come ha riferito una fonte del governo di Seul. Anche la Cina e la Russia hanno cominciato le esercitazioni navali vicino alla Corea del Nord, in un clima di crescente tensione nell'area. Le manovre congiunte, spiega l'agenzia cinese Xinhua, si svolgono tra la baia Pietro il Grande, proprio all'esterno del porto di Vladivostok, non lontano dal confine tra Russia e Corea del Nord, e la parte meridionale del mar di Okhotsk, a nord del Giappone. Sia la Cina che la Russia, sempre più inquiete per i venti di guerra nella regione, hanno più volte chiesto un soluzione pacifica della crisi.
Leggi anche: L'arma per fermare Kim ce l'ha Pechino: è una bomba petrolifera. La userà?
Il nodo delle sanzioni alimentari
La settimana scorsa il palazzo di Vetro ha imposto nuove sanzioni, tra cui il divieto di importazione tessile e la limitazione della fornitura di benzina. Nonostante le crescenti sanzioni che pesano sul regime di Pyongyang, il governo sudcoreano è tornato a insistere sulla necessità di realizzare l'invio di aiuti umanitari per i settori più svantaggiati della popolazione nordcoreana. Il portavoce del ministero dell'Unificazione, Baik Tae-hyun, ha spiegato in una conferenza stampa che l'invio di aiuti "deve mantenersi indipendente dalla situazione politica"; e ha assicurato che la gran parte della comunità internazionale condivide questa posizione del governo di Seul. Fra tre giorni la Corea del Sud deve decidere se approvare o meno l'invio di circa 8 milioni di dollari in aiuti alimentari destinati principalmente a donne e bimbi, canalizzati attraverso le agenzie dell'Onu.