Il gene HvMYB1 presente nell'orzo potrebbe aiutare le coltivazioni a sopravvivere alla siccità indotta dal cambiamento climatico. È l'esito di una ricerca guidata da Peter Morris e dal suo team dell'Università Heriot-Watt di Edimburgo. I risultati dello studio, riporta il Guardian, sono stati pubblicati sulla rivista "Plant Physiology and Biochemistry".
I ricercatori dell'istituto scozzese hanno impiegato circa 5 anni per isolare il gene, tra gli oltre 39 mila presenti nella pianta. E ritengono che la scoperta possa avere importanti implicazioni per l'industria cerealicola. “La siccità - ha detto Morris - sta già influenzando le rese, con il raccolto europeo di cereali già in difficoltà nel 2018. Poiché il cambiamento climatico sta crescendo e le stagioni sono più estreme, è essenziale mantenere la continuità dell'offerta.”
E Il team di ricerca scozzese sembra poter offrire una soluzione. Lo studio ha infatti dimostrato che, aumentando la presenza di questo gene nella struttura genetica della pianta, e simulando condizioni di siccità, l'HvMYB1 consente di sopravvivere a periodi prolungati di siccità. E dunque alle conseguenze del riscaldamento globale. "Questo è un risultato significativo che consentirà in futuro di crescere coltivazioni più resistenti alla siccità", conclude Morris.