di Eugenio Buzzetti
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Pechino, 11 set. - Sarà con ogni probabilità il prossimo leader cinese. Al termine del prossimo Congresso, verrà nominato presidente e segretario generale del Partito Comunista Cinese. Xi Jinping, 59 anni, figlio di Xi Zhongxun, rivoluzionario assieme a Mao Zedong, e politico noto per le sue doti di moderato tra le fila della prima generazione di leader, sarà chiamato a dare una risposta ai punti interrogativi che circondano la sua figura politica. Da mesi, ormai, in molti si chiedono che tipo di leader sarà; a quale agenda politica obbedirà; come intenderà rispondere alle "sfide senza precedenti" che l'attuale presidente Hu Jintao intravede nel futuro del Paese. Insomma, chi è Xi Jinping?
LE ORIGINI E I PRIMI PASSI IN POLITICA
Per i suoi natali illustri (suo padre è stato fondatore della guerriglia nel nord-est della Cina ed era arrivato nel corso della sua carriera politica a raggiungere la carica di vice primo ministro) Xi Jinping appartiene all'ala dei "principi rossi" che conta tra i suoi esponenti proprio i figli dei rivoluzionari che assieme a Mao hanno fatto la Rivoluzione negli anni Quaranta e preso il potere nel 1949. Quella dei "principi rossi" è una delle fazioni più importanti all'interno del PCC, assieme a quella dei tuanpai, di cui fa parte il presidente uscente Hu Jintao, i cui dirigenti di punta si sono politicamente formati presso la Lega Giovanile Comunista. L'avvicendamento tra Xi e Hu sembra, dunque, anche un avvicendamento al vertice del potere tra le due maggiori fazioni all'interno del più grande partito politico del mondo. Un punto in comune tra i due, sembra, esserci nel background studentesco dell'attuale vice presidente, anch'egli laureatosi presso la Qinghua Unversity, uno dei più prestigiosi atenei della capitale cinese, nel quale anche il suo predecessore Hu Jintao aveva conseguito la laurea in Ingegneria Idraulica.
L'appartenenza a una famiglia dell'aristocrazia rossa è generalmente considerata un aiuto importante per chi vuole intraprendere la carriera poliica. Potersi dichiarare figli di un dirigente della prima ora è ancora oggi una scorciatoia verso le leve del potere, ma non è sempre stato così. Neppure per Xi Jinping. All'età di dieci anni, quando viveva nella provincia nord-orientale dello Shaanxi, suo padre è stato vittima di un'epurazione all'interno del partito ed è stato costretto a trasferirsi a Luoyang e lavorare come operaio in una fabbrica. Cinque anni più tardi nel 1968, Xi Zhongxun è stato di nuovo arrestato, vittima della Rivoluzione Culturale. Nel 1969 Xi Jinping deve trasferirsi nella contea di Yan'an, nello Shaanxi: è uno dei 12 milioni di giovani reclutati dal partito per lavorare come contadini durante il movimento noto come "Su per le montagne, giù per i villaggi", campagna messa in atto per impedire ai giovani un ritorno alle violenze di alcuni anni prima, quando le Gurdie Rosse che avevano animato la Rivoluzione Culturale nel 1966-67 avevano preso il potere a Pechino. Nel 1971 aderisce alla Lega Giovanile Comunista, e tre anni più tardi, entra nel Partito Comunista Cinese. Il suo periodo tra i contadini si concluderà nel 1975, all'età di soli 22 anni. Anche in una circostanza non favorevole il giovane Xi era riuscito a farsi valere: al termine della sua esperienza è segretario alla produzione della locale branchia del PCC.
IL FUJIAN E LO SCANDALO DELLA YUANHUA
Superati gli anni bui della Rivoluzione Culturale e dei suoi eccessi, Xi Jinping si iscrive all'università Qinghua, dove nel 1979 consegue la laurea in Ingegneria Chimica. Il suo primo incarico di rilievo arriva nel 1979, quando diventa segretario di Geng Biao, all'epoca vice primo ministro e segretario generale della Commissione Militare Centrale. Nel 1985 viene mandato per la prima volta all'estero, negli Stati Uniti: è a Muscatine, in Iowa, assieme a una delegazione di funzionari del PCC per studiare i risultati raggiunti dall'agricoltura americana. Xi Jinping sarebbe tornato a Muscatine molti anni dopo: nel 2012, durante la sua visita di Stato negli Usa, questa volta in veste di vice presidente della Cina, e già probabile candidato al posto di leader della seconda economia del pianeta.
Una prima svolta nella sua carriera avviene nel Fujian. Negli anni Novanta è nel Comitato Municipale di Fuzhou e presidente della locale Scuola del Partito. La promozione a vice governatore arriva nel 1999, un anno prima di assumere la carica di governatore della provincia meridionale cinese. Qui ha modo di farsi notare dalle alte sfere per la sua capacità di convogliare nella regione gli investimenti provenienti da Taiwan. Xi si costruisce la fama di leader capace di spingere l'economia: il Fujian è una delle province costiere più interessate dalla politica di sviluppo turbo-capitalistico voluto da Deng Xiaoping negli anni Ottanta, ma è anche la provincia in cui, negli stessi anni, opera Lai Changxing, l'imprenditore-contrabbandiere a capo dello Yuanhua Group.
Situato nella zona economica speciale di Xiamen, il gruppo di Lai Changxin operava formalmente nel campo dell'import-export in dversi settori, tra cui petrolio, tabacco e automobili, e reinvestiva i capitali in alberghi, night club, e infrastrutture. Lo "scandalo della Yuanhua" scoppia alla fine degli anni Novanta: tra le accuse rivolte al "fuggiasco di Xiamen", come Lai Changxin viene definito nel libro di Oliver August che ne ripercorre la vicenda, ci sarebbe quella di avere corrotto alti funzionari locali per il contrabbando di auto di lusso e di ingenti quantità di petrolio. Chiamato a rispondere dello scandalo di fronte agli alti dirigenti di allora (tra cui i due ex presidenti Jiang Zemin e Hu Jintao) Xi Jinping esce indenne da una delle più grandi vicende di corruzione della Cina contemporanea.
"MISTER PULITO"
Nel 2002, Xi jinping è nello Zhejiang, altra provincia costiera, tra le più ricche della Cina. Anche qui consolida la sua fama di leader capace di attirare investimenti. Sono gli anni del PIL a due cifre, e lo Zhejiang è una delle province che trainano lo sviluppo, con un tasso di crescita che si attesta intorno al 14% negli anni della sua leadership. Anche la sua carriera di politico a livello nazionale conosce una svolta: al termine del sedicesimo Congresso del Partito, nel 2002, è un membro del Comitato Centrale del Partito Comunista. Sono questi gli anni in cui Xi Jinping attira su di sé le attenzioni dei vertici della politica a livello nazionale, guadagnandosi la fama di "Mister Pulito": in diverse occasioni si scaglia contro la corruzione all'interno del partito. E' di questo periodo una delle sue frasi più famose: "Tenete a freno le vostre mogli, i figli, i familiari, gli amici e i membri del vostro staff, e promettete di non usare il potere per il guadagno personale". agli occhi dei dirigenti di Pechino Xi Jinping riunisce le doti di leader aperto al mercato e di paladino della trasparenza negli affari.
La sua ascesa verso il gotha del potere politico passa attraverso la nomina a segretario politico di Shanghai, carica considerata tradizionalmente come un trampolino di lancio verso la vetta del potere. E' il 2007 e Xi subentra a Chen Liangyu, espulso dal partito e incarcerato per avere fatto sparire dieci miliardi di yuan da un fondo pensione. L'esperienza di Xi a Shanghai dura poco: nel 2007 entra a fare parte del Comitato permanente del Politburo. E' uno dei nove uomini più potenti della Cina, e il 15 marzo 2008 viene nominato vice presidente della Repubblica Popolare Cinese. "Mister Pulito" è arrivato alla vetta del potere. E' ufficialmente il delfino di Hu Jintao.
VITA PRIVATA
Il ruolo della first lady in Cina non è riconosciuto. Spesso assenti dalle cerimonie e dagli eventi pubblici, le mogli dei presidenti e dei primi ministri, sono figure discrete, riservate. Di loro si sa poco, quasi niente. Non è il caso di Peng Liyuan, moglie di Xi dal 1987. Peng è una cantante folk nota in tutto il Paese: fino al qualche tempo fa, la sua fama oscurava quella del marito. I due vivono spesso separati per i diversi impegni che li costringono a una vita pubblica molto intensa. Dal loro rapporto è nata una figlia, Xi Mingze, oggi studentessa ad Harvard, dove è registrata con uno pseudonimo.
Peng Liyuan descrive suo marito come un uomo frugale, dedito al lavoro e con i piedi per terra: un giudizio condiviso anche da altri amici della coppia e del probabile futuro leader. "Quando torna a casa -ha dichiarato Peng ai giornalisti che le chiedevano di come fosse la vita accanto al marito- non penso mai a lui come un leader. Ai miei occhi è soltanto mio marito". Tra gli sport preferiti di Xi Jinping c'è il basket. Xi è poi appassionato di film di Hollywood, soprattutto quelli a sfondo bellico: tra le sue pellicole preferite ci sarebbero "Salvate il soldato Ryan" e "The Departed" di Martin Scorsese. Nutrirebbe anche una passione per il cinema indipendente di Jia Zhangke.
TUTTI GLI AFFARI DI XI
A intaccare la fama di "Mister Pulito" è intervenuta un'inchiesta condotta nei mesi scorsi dall'agenzia di stampa Bloomberg, che porta alla luce gli interessi privati della famiglia allargata di Xi Jinping. Terre rare, immobili, equipaggiamenti per telefonia mobile sono i settori in cui la sua famiglia è presente da anni. Attorno a questi tipi di business si cela una galassia di nomi che, pur non immediatamente riconducibili alla sua persona, ne sono diretta emanazione. In tempi di proclami a gran voce di lotta alla corruzione (anche da parte dello stesso Xi) l'elenco degli affari sconosciuti del futuro presidente cinese e dei membri della sua famiglia non aiuta l'immagine del futuro leader cinese. L'inchiesta pubblicata negli ultimi giorni di giugno è stata immediatamente oggetto della censura del Dragone che l'ha bannata dal web.
Sono cifre importanti quelle che ruotano attorno alla sua famiglia. Investimenti per il valore di 376 milioni di dollari in compagnie private; una percentuale del 18% di azioni in una società che si occupa di terre rare con 1,73 miliardi di dollari in asset; altri 20,2 milioni di dollari sarebbero investiti in una azienda di tecnologia. "Mister Pulito" avrebbe una seconda vita da affarista che conduce attraverso la sua famiglia e che contrasta con la sua fama di politico puro per cui è generalmente noto. Secondo un cablogramma dell'ambasciata Usa a Pechino risalente al 2009 e diffuso dal sito di Wikileaks, Xi Jinping proverebbe "repulsione verso la onnicomprensiva commercializzazione della società cinese, con i suoi nuovi ricchi, la corruzione tra i funzionari, la perdita dei valori, della dignità e del rispetto per se stessi". Insomma, neppure Xi Jinping, sfuggirebbe alla commistione tra affari e politica che domina in Cina e che si traduce spesso in nepotismo, con i figli e familiari dei leader a capo di industrie di Stato, dei colossi nazionali dei settori più importanti, o di banche di investimento.
IL GIALLO DELLA SCOMPARSA E IL RAPPORTO CON BO XILAI
Settembre 2012. Sono le settimane che precedono l'apertura dei lavori del Congresso. Il vice presidente Xi Jinnping manca a tre appuntamenti pubblici nel giro di dieci giorni. Non incontra il segretario di Stato Usa Hillary Clinton in visita a Pechino; non riceve il primo ministro di Singapore, Lee Hsien Long, e infine non si presenta a un breve incontro di fronte ai fotografi con il primo ministro danese, Helle Thorning-Schmidt. Dove è finito l'uomo che nel giro di poche settimane sarà, con tutta probabilità, chiamato a guidare la Cina? La sorte di Xi è avvolta dal mistero per alcune ore prima che la sua assenza venga spiegata con un semplice mal di schiena che impedirebbe al futuro presidente di apparire in pubblico. Troppo tardi. I dubbi e le speculazioni su di lui sono già stati innescati da un articolo comparso su Boxun, sito cinese basato negli Usa: Xi Jinping sarebbe stato vittima all'inizio di settembre di un incidente stradale che lo avrebbe costretto a un ricovero ospedaliero. Lo scontro non sarebbe stato casuale, ma orchestrato da alcuni vertici militari fedeli a Bo Xilai, l'ex leader di Chongqing, sospeso da tutte le cariche a livello nazionale nell'aprile scorso.
Al centro del più grande scandalo politico cinese degli ultimi venti anni, per i suoi legami con i vertici della politica e alcuni generali dell'esercito, Bo Xilai era dato come un leader in ascesa fino al febbraio scorso, con buone probabilità di entrare nel Comitato Permanente del Politburo, il vertice del potere. Poi, la fuga al consolato Usa di Chengdu del suo braccio destro a Chongqing, Wang Lijun, aveva dato il via allo scandalo che avrebbe portato Bo a perdere ogni carica politica. Come Xi Jinping, anche Bo Xilai appartiene alla fazione dei "principi rossi": suo padre era Bo Yibo, uno degli otto immortali eroi della rivoluzione cinese. Ma nel trattare il caso legato all'ex leader di Chongqing, Xi Jinping ha sposato la linea politica del partito, improntata alla fermezza nei confronti di Bo. Pur non esprimendosi in maniera diretta nei confronti della vicenda, Xi ha dichiarato alla rivista "Qiushi" ("Cercare la verità") che fa capo al partito: "Una disciplina severa è una garanzia forte di mantenimento della purezza del partito". Una frase che suona come una condanna per l'operato di Bo Xilai, sotto indagine per "gravi violazioni disciplinari". L'uscita di scena del leader della "Nuova Sinistra", che agiva con metodi da Rivoluzione Culturale nella città di cui era il segretario politico, potrebbe essere per Xi una buona notizia: sono in molti a pensare che il carisma di Bo Xilai avrebbe potuto adombrare il futuro presidente cinese.
Eppure nel dicembre 2010, anche Xi Jinping, tra gli altri, era stato in visita a Chongqing, per constatare di persona i progressi della città guidata da Bo Xilai e i frutti della campagna contro la criminalità scatenata un anno prima dal leader con l'aiuto del vice sindaco e capo della Pubblica Sicurezza, Wang Lijun. La Xinhua aveva coperto l'evento, e tra le indiscrezioni di allora c'era quella di una possibile alleanza tra i due in vista del cambio al vertice del potere che sarebbe avvenuto di lì a due anni. Un possibile accordo di cui ora non c'è più traccia sul sito della più importante agenzia di stampa cinese.
VERSO IL DICIOTTESIMO CONGRESSO
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SESSO, POTERE E CORRUZIONE: SETTE ORE
PER GIUDICARE MOGLIE DI BO XILAI
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