VITTIME SCONTRO TRENI, L'IRA DEI PARENTI

Pechino, 26 lug. – I parenti delle vittime del disastro ferroviario che ha colpito il sistema dell'alta velocità hanno circondato la sede del governo della città di Wenzhou chiedendo di incontrare le autorità locali. Assiepati in centinaia fuori gli uffici governativi, inferociti e mossi da sete di verità, sono i parenti delle 39 vittime del peggior disastro ferroviario in Cina dal 2008, accaduto sabato scorso lungo la tratta tra Hangzhou e Wenzhou. Parenti e amici hanno bloccato l'accesso agli edifici amministrativi della municipalità di Wenzhou alle 21 di lunedì dopo aver atteso invano per circa due ore un faccia a faccia con i funzionari locali.
"Non ci hanno detto la verità" è il leit-motive della protesta, riferito dal South China Morning Post. "Sono passate oltre 48 ore dal tragico incidente e nessun funzionario del ministero delle Ferrovie si degna di incontrarci di persona?".
I fatti. Secondo l'agenzia di stampa Xinhua, un treno avrebbe avuto un calo di potenza a causa del fulmine e sarebbe stato colpito da un secondo treno, facendo cadere quattro carrozze dal viadotto e deragliare altre due. Dalle prime indagini, ha fatto sapere il ministero dei Trasporti, la disgrazia sarebbe stata provocata da un "guasto causato da un fulmine". Ma al di là della plausibilità delle spiegazioni ufficiali, i parenti delle vittime pretendono che venga fatta luce sulle cause del tragico incidente.
"Si prendono gioco di noi" ha riferito in lacrime al South China Morning Post uno dei parenti "Sono loro che dovrebbero scusarsi, e invece siamo qui a implorarli di rivolgerci la parola. Il governo possiede un grattacielo così immenso, ma lasciano la gente fuori a sudare sull'asfalto. Perché non ci fanno aspettare dentro?"
Un'ora prima – riferisce sempre il pià importante quotidiano di Hong Kong – un funzionario, senza fornire generalità e qualifica, aveva incontrato il leader estemporaneo della protesta, il 32enne Tang Feng che nello scontro ha perso la moglie, garantendo che le autorità si stavano apprestando a un confronto diretto con la folla. Ma quando è sembrato a tutti evidente che le autorità non si sarebbero palesate, i parenti hanno fatto massa critica e bloccato la strada adiacente marciando per circa 30 minuti.
Una spiegazione sulle cause del drammatico incidente e sulle discrepanze emerse nelle versioni ufficiali che si sono succedute negli ultimi giorni: queste le richieste dei parenti adunati di fronte ai palazzi governativi. L'accusa volta ai funzionari è anche quella di aver dato priorità alla riparazione della linea anziché alle operazioni di salvataggio.
Yang nell'incidente ha perso, oltre alla moglie incinta, la madre di lei, la sorella e un nipote. Il vedovo sostiene che i corpi sono stati rinvenuti solo domenica notte dopo che i soccorritori sono stati 'pregati' di cercare ancora tra i cumuli di macerie.
Mentre il ministero delle Ferrovie recita il mea culpa e annuncia un controllo "urgente" della sicurezza del sistema ferroviario, sembra che il governo sia partito col piede sbagliato nel gestire l'emergenza, alimentando una spirale di polemiche che non cessa di crescere.
Le domande che per ora rimangono senza risposta riguardano le versioni divergenti sul numero delle vittime; la causa dell'incidente – dalle prime indagini, ha fatto sapere il ministero dei Trasporti, la disgrazia sarebbe stata provocata da un "guasto causato da un fulmine" - che rimane avvolta nell'incertezza; la velocità con cui le autorità hanno ripulito il luogo dell'incidente e riaperto la linea in meno di 36 ore.
Il ministero non ha ancora pubblicato la lista ufficiale delle vittime ed è inondato dalle critiche. Dopo il repentino licenziamento di dirigenti di Shanghai (Long Jing, direttore del Shanghai Railway Bureau, il vice direttore Li Jia, e il segretario dell'ufficio del Partito Comunista He Shengli), è pressing per la sospensione dall'incarico del ministro delle Ferrovie Sheng Guangzu, e forse non basteranno le scuse ufficiali a evitarne le dimissioni.
Dura la reazione della stampa cinese. Il Quotidiano del Popolo, organo ufficiale del Partito Comunista Cinese, in un editoriale a firma di Zhang Tie pubblicato lunedì ha riferito che la sicurezza potrebbe essere stata compromessa proprio dalla fretta nel voler realizzare un sistema all'avanguardia. "L'incidente avrebbe potuto essere evitato se si fosse prestata sufficiente attenzione (ai problemi sorti di recente)".
Numerosi i commenti lasciati dagli utenti sul famoso sito di micro-blogging Weibo; post, questi, pieni di rabbia e sospetto, che accusano senza troppi giri di parole le autorità di aver "nascosto" la verità che avrebbe potuto evitare le cause del tragico incidente di sabato.
In Cina non c'è pace per i treni superveloci, che prima ancora dell'incidente di sabato notte sono stati al centro di ritardi, polemiche sulla sicurezza e del più vasto caso di corruzione degli ultimi anni.
La propaganda l'aveva descritta come un fiore all'occhiello del governo, ma si sta rivelando piena di spine: inaugurata con le fanfare il primo luglio scorso in occasione del 90simo anniversario della fondazione del Partito Comunista Cinese, la nuova linea ad alta velocità che collega Pechino a Shanghai è stata colpita da una raffica di malfunzionamenti e guasti che ha provocato ritardi su ritardi. In un solo giorno, il 12 luglio scorso, un'interruzione dell'energia elettrica ha bloccato circa una trentina di treni.
"Ci scusiamo con i passeggeri - aveva dichiarato a metà luglio il portavoce del ministero delle Ferrovie Wang Yongping - ma nonostante i guasti, la tecnologia della Pechino-Shanghai è estremamente avanzata ed è stata ripetutamente testata. Con la risoluzione dei recenti problemi, la linea ad alta velocità funzionerà ancora meglio".
Progettata per coprire i 1500 chilometri tra le due più importanti città cinesi in circa cinque ore e mezzo, la Pechino-Shanghai dovrebbe toccare in numerosi tratti i 350 chilometri orari, ed è stata completata con due anni e mezzo di anticipo rispetto alle previsioni. Un anticipo che, dopo i guasti, ha subito destato i sospetti di una parte della stampa cinese: "Perché un progetto il cui budget ha superato quello della Diga delle Tre Gole, la più monumentale opera infrastrutturale del paese, non è stato messo ai voti all'Assemblea Nazionale del Popolo?- si chiedeva il giornalista Chen Yanwei in un articolo recentemente apparso su nfpeople.com - e perché i dubbi emersi sull'alta velocità non sono stati resi noti al pubblico mentre il ministro Liu Zhijun era ancora in carica?"
Il "treno del futuro" tra le due megalopoli cinesi sta diventando il simbolo del peggiore scandalo che ha colpito la leadership di Pechino negli ultimi anni. A febbraio Liu Zhijun, il potentissimo ministro delle Ferrovie, è stato sospeso dal suo incarico ed è stato indagato dalla Commissione Disciplinare per quello che il magazine Caixin ha definito "un vasto giro di tangenti, malversazioni, contratti illegali e liaison sessuali" legato proprio all'alta velocità (questo articolo). Si tratta del più importante funzionario del Partito Comunista Cinese arrestato negli ultimi cinque anni: forte di 3 milioni di dipendenti su tutto il territorio nazionale, il ministero delle Ferrovie gestisce scuole, ospedali e linee di telecomunicazioni e viene considerato una sorta di potentato a sé stante.
a cura della Redazione
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