Un volano per le aziende innovative
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Un volano per le aziende innovative

Un volano per le aziende innovative

INTERVENTO
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di Corrado Clini L a mia esperienza conferma che la Cina è un partner strategico per le imprese italiane che vogliono innovare nel campo dell'energia pulita e dell'ambiente. Non è più il Paese che – come pochi anni fa – cercava una strada per l'industrializzazione: ormai la Cina ha scelto quale via seguire per lo sviluppo, ed è la via delle nuove tecnologie che portano verso la green economy. Il percorso non è né semplice né breve, e per questo motivo il Governo di Pechino vuole accelerare aprendo agli investimenti stranieri in questi settori innovativi. La Cina ormai è il primo Paese al mondo per investimenti nelle energie da fonti rinnovabili, per crescita ambientale e per tecnologie per l'efficienza energetica.
Una sfida importante: più della metà della popolazione cinese non ha ancora accesso a elettricità e acqua.
Per la Cina, l'Europa – e l'Italia in primo luogo – potrebbe essere il punto di riferimento per una partnership molto forte. L'Italia ha realizzato finora più di 200 progetti ecologici e di efficienza energetica in Cina con il sostegno del ministero italiano dell'Ambiente: il co-finanziamento italiano per 180 milioni ha portato a investimenti per 1,2 miliardi con un ruolo di primo piano per le aziende italiane.
Fra i temi da sviluppare insieme sono l'architettura verde, le tecnologie ecocompatibili, lo sviluppo sostenibile e l'adattamento al cambiamento climatico.
Le imprese italiane coinvolte nei nostri progetti hanno usato con successo il "volano" ambientale per consolidarsi nei nuovi mercati.
Un esempio per rendere più chiaro il legame tra investimento diretto e investimento indiretto: le aziende italiane che hanno partecipato con le loro tecnologie alla realizzazione dell'edificio "Sino italian ecological and energy efficient building" all'interno dell'Università Qinghua hanno poi ricevuto altri incarichi in Cina, quali la solarizzazione e l'illuminazione delle piste del Villaggio Olimpico. C'è quindi un effetto moltiplicatore, che non si esaurisce e che costituisce un fattore centrale nella valutazione del ritorno della cooperazione.
È importante anche la formazione perché rende più facili i rapporti con le nostre imprese. In sette anni abbiamo portato a studiare in Italia 5mila alti funzionari cinesi, i quali oggi capiscono e amano l'Italia e gli italiani.
Tra le iniziative più recenti, un mese fa durante il summit del clima Cop17 di Durban con il ministro cinese Xie Zhenhua abbiamo rafforzato il progetto del nuovo Centro nazionale di ricerca strategica e di cooperazione internazionale sul cambiamento climatico.
Le imprese italiane non devono perdere questa opportunità di crescita attraverso l'innovazione e l'internazionalizzazione.
Ministro dell'Ambiente
© RIPRODUZIONE RISERVATA

08/01/2012
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