Shanghai, 26 mag. – Giornata 'Serenissima' all'Expo, dove oggi pomeriggio è stata inaugurata l'area dedicata a Venezia nell'ambito della sezione Urban Best Parctices Area (UBPA) nella categoria di Protection & Utilization of Historical Heritages. Preceduta dal convegno "Il settore turistico a Venezia e nel Veneto, offerta, qualità e flussi", la cerimonia ha visto in rappresentanza dell'Italia il Commissario generale del governo italiano Beniamino Quintieri, il Ministro Maria Assunta Accili e il direttore del padiglione italiano Ernesto Miraglia. Il momento clou è coinciso con il taglio del nastro, che è spettato al neoeletto Sindaco Giorgio Orsoni. "Siamo qui oggi per suggellare il nuovo sodalizio tra Venezia e la Cina, perché vogliamo raccontare alla Cina la nuova realtà della città di Venezia – ha dichiarato il primo cittadino –; attraverso questo padiglione e la presenza all'Expo Shanghai 2010 desideriamo dimostrare come, sfidando le difficili condizioni ambientali, Venezia ha saputo creare un equilibrio virtuoso tra uomo e natura, ed è in grado di offrire un'elevata qualità della vita". Circa 500 metri quadrati di stand che si sviluppano su due livelli: al pian terreno l'area accessibile ai visitatori, che si caratterizza per cinque touch screen tematici (Progetto e contesto territoriale ed economico di riferimento, Porto Marghera, Arsenale, Processi di trasformazione urbana, Promozione e governo del turismo), una 'Dark Room' (dove è collocato un ologramma in 3D di grandi dimensioni), un plastico del territorio veneziano posto verticalmente in entrata e una parete di teche con prodotti selezionati; al piano 'nobile', la terrazza VIP, uno spazio polifunzionale adatto ad ospitare conferenze, eventi e incontri B2B. 500 metri quadrati di concept di qualità, in grado di evidenziare le specificità della città lagunare, di presentare le soluzioni elaborate e attuate per migliorare la qualità della vita e di esporre alcune eccellenze produttive locali. "Il padiglione è molto raffinato – ha commentato Giorgio Casacchia, dell'Istituto Italiano di Cultura, Sezione di Shanghai – i broccati che scendono dall'alto srotolandosi lungo le colonne della struttura e le teche con alcune eccellenze dell'artigianato e dell'industria del territorio veneziano e veneto sono semplici ed eleganti". Ed effettivamente il padiglione riscuote consensi anche tra i visitatori cinesi. "Anche se forse il concept e il contenuto del padiglione sfuggono al visitatore medio – ammette Alice Rossetto, direttrice del padiglione – le soddisfazioni non mancano. Numerosi sono gli ospiti che si trattengono all'interno della cosiddetta 'Dark Room' o che, incalzati dai nostri volontari, si soffermano sui cinque touch screen tematici. C'è da sperare che alcuni di questi visitatori più curiosi si avvicineranno alla città di Venezia, in prospettiva turistica o di investimento". Tutto studiato nei minimi dettagli, e nulla lasciato al caso: il logo del padiglione, che rappresenta il Leone della Serenissima faccia a faccia con il Drago cinese, l'espressione "wengu er zhixin" (la rilettura del passato aiuta la comprensione del presente) posta al centro delle due figure, i giovani volontari (tutti studenti veneziani, reclutati tramite una selezione tra gli atenei di Cà Foscari e IUAV, di cui la maggior parte fluenti in mandarino). Invitata a partecipare, anche nel progettare il proprio padiglione, Venezia ha dato prova di saper conciliare tradizione e innovazione.
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