Roma, 19 mag.- E' allarme per le carte di credito in Cina. A lanciarlo è la People's Bank of China che nel primo trimestre del 2010 ha registrato un aumento del default del 14,4%. E "alla fine di marzo il valore dei debiti insoluti spalmato sugli ultimi sei mesi ammontava a 8,8 miliardi di yuan (oltre un miliardo di euro)" afferma la PBOC. "Il pericolo è che il fenomeno possa causare un aumento del tasso di insolvenza" che attualmente ammonta al 3,5% del totale, lo 0,4% in più rispetto allo scorso trimestre.
"Ma la situazione è ancora sotto controllo" rassicurano da Pechino.
In genere un tasso di insolvenza del 4,5% è accettabile per gli Stati Uniti, madrepatria delle carte di credito, dove nel peggior momento della crisi finanziaria mondiale il tasso ha raggiunto il 10%.
In Cina il credito disponibile su carta di credito cresce ad un ritmo del 42,9% annuo, mentre i crediti arretrati sono balzati del 50% rispetto a un anno fa.
"Un dato che non stupisce se si considera l'incremento delle emissioni di carte di credito effettuato dalle banche" spiega She Minhua, analista della Haitong Securities Co.
Il Dragone incoraggia i pagamenti non in contanti al fine di stimolare i consumi interni del Paese e, allo stesso tempo, tenere a freno l'evasione fiscale. Nella Repubblica Popolare cinese i contanti sono tutt'oggi il mezzo di pagamento più popolare, ma la "moneta di plastica" si sta diffondendo a macchia d'olio, tanto che nel 2008 il numero di carte di credito emesse (142 milioni) risultava triplicato rispetto al 2006. Sempre nel 2008, i pagamenti effettuati con carta di credito costituivano circa il 15% per i beni di consumo venduti al dettaglio. Nel luglio scorso la China Banking Regulatory Commission – l'authority bancaria di Pechino - aveva imposto alle banche di fissare determinate quote sull'emissione delle carte di credito e impedito l'intestazione ai minori di 18 anni. Ma la 'nuova moneta' sta diventando una presenza fissa nei portafogli dei cinesi: il totale delle carte emesse dalle banche si aggira intorno ai 2,2 miliardi, il 14,9% in più rispetto allo scorso anno. E alla fine di marzo i commercianti che offrivano ai propri clienti la possibilità di effettuare pagamenti elettronici superavano il milione e 670mila, confermando una crescita annua del 7%. Al fine di garantire maggior sicurezza ai possessori delle carte, la PBOC ha emanato nuovi regolamenti relativi ai circuiti bancari integrati.
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