TENSIONE A SEUL E TOKYO, CINA "AFFLITTA", USA CAUTI

TENSIONE A SEUL E TOKYO, CINA "AFFLITTA", USA CAUTI

Pyongyang, 19 dic. - E' stato un vero e proprio terremoto psico-politico quello che ha squassato gran parte del globo alla notizia della morte in Corea del Nord di Kim Jong-Il, cui e' subito succeduto il terzogenito Kim Jong-Un: si teme infatti che l'improvviso avvicendamento ai vertici del regime di Pyongyang sia foriero di sviluppi imprevedibili e di ulteriore tensione. Soprattutto cosi' si spiega il silenzio osservato, almeno sulle prime, dagli Stati Uniti e ancor piu' dalla Russia. Il Paese sul quale l'annuncio della scomparsa del 'Caro Leader' ha avuto il maggiore impatto negativo e' stata naturalmente la Corea del Sud, dove la Borsa di Seul e' crollata chiudendo con un ribasso del 3,43 per cento.

 

Le Forze Armate sono state immediatamente poste in stato di allerta mentre alla Blue House, sede della Presidenza della Repubblica, e' stata convocata una riunione di emergenza del Consiglio per la Sicurezza nazionale. Il presidente sudcoreano Lee Myung-bak, che ha esortato in connazionali a mantenere la calma, ha avuto un colloquio telefonico con l'omologo americano Barack Obama: i due statisti hanno concordato il massimo coordinamento delle iniziative da adottare in conseguenza della nuova situazione. "Il presidente Obama ha riaffermato il forte impegno degli Stati Uniti per la stabilita' della penisola coreana, e per la sicurezza del nostro stretto alleato, la Repubblica di Corea (cioe' il Sud; ndr)".

 

Frattanto il Giappone, che pure con il Nord non ha rapporti diplomatici, ha offerto le proprie condoglianze. Il premier Yoshihiko Noda ha istituito una speciale unita' di crisi per seguire gli sviluppi degli eventi al di la' del 38esimo parallelo, impartendo ai ministri competenti disposizioni affinche' raccolgano quante piu' informazioni possibili sull'accaduto, e avvertendoli inoltre di possibili novita' imponderabili e non necessariamente auspicabili, alla frontiera e anche sul piano finanziario. La Borsa di Tokyo ha perso a sua volta l'1,25 per cento. Il ministro degli Esteri nipponico, Koichiro Gemba, si trovava gia' negli Stati Uniti per una visita programmata da tempo: in giornata vedra' il segretario di Stato Usa, Hillary Rodham Clinton, ed e' chiaro che al centro della conversazione s'imporra' proprio l'allarme-Kim. Dal canto suo la Cina, tradizionale alleata della Corea del Nord, si e' detta "afflitta" e "sotto shock" per il lutto che ha colpito Pyongyang.

 

Ma Zhaoxu, portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, ha definito il defunto un "grande leader" (appellativo in realta' riservato a suo tempo al padre e predecessore, Kim Il-Sung, morto nel 1994) che ha fornito importanti contributi alle relazioni sino-coreane". Le due Repubbliche Popolari, ha aggiunto Ma, "continueranno a consolidare e a sviluppare la tradizionale amicizia tra i rispettivi Partiti Comunisti, governi e popoli, e a preservare la pace e la stabilita' nella penisola coreana e nell'intera regione".

 

Quanto agli Stati Uniti, estrema cautela da parte dell'amministrazione Obama. Il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, si e' limitato a far sapere: "stiamo monitorando le notizie con estrema attenzione" e "rimaniamo in stretto contatto con i nostri alleati in Corea del Sud e in Giappone". Nient'altro, almeno ufficialmente, anche perche' si sapeva da tempo che il 69enne Kim era malato, e che a Pyongyang in qualche modo la transizione era gia' stata avviata. Dietro le quinte, hanno pero' ammesso in via riservata fonti governative statunitensi, c'e' profonda preoccupazione, specialmente perche' Kim Jong-Un nessuno puo' affermare di conoscerlo davvero. Infine il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ex ministro degli Esteri sudcoreano, ha scelto egli pure il basso profilo: "E' al corrente, ma non c'e' una sua reazione immediata", ha tagliato corto Martin Nesirky, portavoce Onu.

 

SALMA KIM JONG-IL COMPOSTA NEL MAUSOLEO DEL PADRE


Pyongyang, 19 dic. - Sono stati trasferiti nel Palazzo Kumsusan di Pyongyang i resti mortali di Kim Jong-Il, il Caro Leader nordcoreano morto sabato per un infarto all'eta' do 69 anni. Lo ha reso noto l'agenzia di stampa ufficiale 'Kcna'. Si tratta del gigantesco mausoleo in cui dal 1994 riposa la salma imbalsamata di Kim Il-Sung, il Grande Leader, padre e predecessore di Jong-Il nonche' fondatore del regime piu' isolazionistico del mondo.

 

Il lutto nazionale e' stato proclamato retroattivamentre dal 17 dicembre fino al 29, giorno successivo ai solenni funerali di Stato. I cittadini saranno ammessi alla camera ardente da domani al 27 dicembre. Durante tale periodo, ha puntualizzato la stessa Kcna, "non saranno ricevute in Corea del Nord delegazioni straniere", cui neppure "sara' consentito partecipare alle esequie". Il giorno seguente lo scomparso sara' ricordato con una nuova celebrazione maestosa di lutto: salve di artiglieria, seguite da tre minuti di silenzio assoluto, e poi in tutto il Paese navi e treni azioneranno le sirene. A capo della commissione organizzatrice degli eventi e' stato nominato lo stesso Kim Jong-Un, il terzogenito del defunto leader ne sara' il successore.


 

NORDCOREA: E' MORTO KIM JONG-IL, IL "CARO LEADER" 


Pyongyang, 19 dic. - E' morto all'eta' di 69 anni Kim Jong-il, il 'Caro Leader' della Corea del Nord, una delle piu' elusive personalita' della scena internazionale che ha governato per diciassette anni il Paese piu' isolato al mondo.  Ne ha dato notizia l'agenzia di stampa ufficiale 'Kcna', secondo cui Kim "e' stato colpito da un grave infarto miocardico unito a un ictus" alle 8,30 del mattino di sabato ora locale, quando in Italia era passata da mezz'ora la mezzanotte del venerdi'. Un'autopsia eseguita domenica ha confermato le cause del decesso, avvenuto mentre Kim si trovava in treno per una delle sue misteriose visite in giro per lo Stato asiatico.

 

Il despota nord-coreano era stato colto gia' nell'agosto 2008 da un attacco cardiaco, che lo aveva lasciato con serie difficolta' di movimento nel braccio e nella gamba sinistri.

 

Gli succederà il terzogenito Kim Jong-un , dall'anno scorso promosso generale e asceso ai vertici del Partito Comunista, pur di fatto non essendo praticamente mai comparso nella vita pubblica. Sara' lui a presiedere la commissione incaricata di allestire i solenni funerali di Stato, che si terranno il 28 dicembre prossimo a Pyongyang e ai quali, ha puntualizzato la stessa 'Kcna', non sara' invitata alcuna delegazione straniera, in armonia con le rigidissime consuetudini del regime. Il lutto nazionale e' stato proclamato retroattivamente dal 17 dicembre al 29 del mese.

 

La Cina è "addolorata" dalla notizia della morte Kim Jong-il. In una nota telegrafica diffusa dall'agenzia Xinhua, il portavoce del ministero degli Esteri Ma ZhaoXu dichiara di essere "addolorato" nell'aver appreso "della sfortunata scomparsa" del 'Caro Leader', e aggiunge: "Kim Jong Il è stato un grande leader, un grande amico del popolo cinese, ha dato importanti contributi nello sviluppo del socialismo in Corea del Nord, ai rapporti di buon vicinato, alle relazioni amichevoli e alla cooperazione con il nostro Paese. Siamo convinti che il popolo coreano trasformerà il dolore in forza e riuscirà a restare unita per portare avanti la causa socialista. Cina e Corea del Nord lavoreranno insieme per consolidare e sviluppare le relazioni tra i due paesi e la tradizionale amicizia tra i due popoli, per dare un contributo positivo al mantenimento della pace e della stabilità nella penisola coreana e in tutta la regione".

 

TUTTI UNITI CON KIM JONG-UN, "IL GRANDE SUCCESSORE"

 

Il regime nord-coreano ha sollecitato tutti a stringersi intorno al figlio minore del defunto, Kim Jong-un, additato quale "Grande Successore del sistema rivoluzionario" dopo la scomparsa del 'Caro Leader', come era chiamato il padre. "All'avanguardia della Rivoluzione coreana si pone attualmente Kim Jong-un, grande successore alla causa della 'juche' (l'autosufficienza; ndr) ed eccezionale capo del nostro partito, del nostro Esercito e del nostro popolo", ha scritto la 'Kcna'. "La guida di Kim Jong-un fornisce una sicura garanzia per portare a compimento in maniera encomiabile attraverso le generazioni la causa rivoluzionaria della 'juche', la causa intrapresa da Kim Il-sung e condotta alla vittoria da Kim Jong-il". In precedenza un'annunciatrice vestita interamente di nero, il volto cosparso di lacrime, dagli schermi della televisione nazionale aveva affermato: "Tutti i membri del partito, i militari e l'opinione pubblica debbono seguire fedelmente la guida del compagno Kim Jong-un, e proteggere e rafforzare ulteriormente il fronte unito del partito, delle Forze Armate e del popolo".

 

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