di Eugenio Buzzetti
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Pechino, 3 dic. - Il presidente di Taiwan, Ma Ying-jeou, si è dimesso oggi dalla carica di presidente del Kuomintang, come annunciato ieri. Ma ha tenuto un breve discorso davanti agli alti dirigenti del Partito Nazionalista uscito sconfitto dalle elezioni amministrative di sabato scorso. Al vertice del Kuomintang si trova da oggi, in via provvisoria, uno dei vice presidenti del partito, Wu Den-yih, che è anche vice presidente di Taiwan. "La sconfitta ci indica che non abbiamo fatto riforme abbastanza velocemente - ha dichiarato il presidente di Taiwan - e che non abbiamo fatto abbastanza per soddisfare le aspettative delle persone. Questo è il motivo per cui abbiamo fallito nel guadagnare il sostegno della maggioranza". Il Kuomintang ha vinto solo in cinque su sedici centri dell'isola e ha perso in tutte le maggiori città, compresa la capitale Taipei, che dopo sedici anni, passa a una giunta che sarà guidata dall'indipendente Ko Wen-je.
Ma ha poi aggiunto che il Kuomintang deve imparare la "amara lezione" che il partito ha subito dalle elezioni di sabato e che dovrà "continuare a lavorare duramente per il futuro del Paese". Prima di Ma, si era dimesso anche tutto il governo dell'isola, a cominciare dall'ex primo ministro, Jiang Yi-huah, che aveva annunciato le dimissioni già sabato scorso, dopo i primi risultati. Oggi, stato nominato il nuovo primo ministro dell'isola, Mao Chi-kuo, che era già stato vice premier per quasi due anni nel gabinetto da Jiang Yi-huah, ed era stato in precedenza anche ministro dei Trasporti e delle Comunicazioni.
Non è cambiata, invece, la linea politica di Pechino nei confronti dell'isola, dopo alcune indiscrezioni comparse sulla stampa di Taiwan, secondo cui il governo cinese stesse pensando ad alcuni aggiustamenti nella linea da tenere per i rapporti con lo stretto dopo l'esito delle amministrative di sabato scorso. Fan Liqing, portavoce dell'Ufficio per le Relazioni con Taiwan ha smentito come "pura invenzione" l'ipotesi di un cambio di passo del governo cinese nei confronti dell'isola.
3 dicembre 2014
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