T-bond Usa: il Giappone risorpassa la Cina
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T-bond Usa: il Giappone risorpassa la Cina

T-bond Usa: il Giappone risorpassa la Cina

Pechino frena
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NEW YORK
I grandi investitori istituzionali stranieri, a cominciare dalla Cina, vendono titoli del Tesoro americano. Tanto che Pechino, a dicembre, ha ceduto la corona di re dei Treasury al Giappone: il Dipartimento del Tesoro ha dato conto nell'ultimo mese dell'anno scorso di un calo complessivo da record, 53 miliardi, guidato da un riduzione delle holding cinesi da 34,2 miliardi. Pechino adesso detiene 755,4 miliardi in obbligazioni, sorpassata dai 768,8 miliardi di Tokyo. Al terzo posto c'è la Gran Bretagna con 302,5 miliardi.
Il declino d'insieme e la ritirata dalla Cina, a detta di numerosi analisti, sono il riflesso d'una maggior calma sui mercati dopo la paura della grande crisi. Proprio questa paura aveva generato fughe verso investimenti più sicuri, quali i titoli del Tesoro, adesso sostituiti dalla caccia a nuove opportunità. Ma continue flessioni nelle holding cinesi di Treasury potrebbero riflettere anche nuove preoccupazioni: quelle per gli eccessivi deficit statunitensi, ripetutamente sollevate dalla stessa Cina. Simili cali, pur senza sollevare l'improbabile spettro di colossali vendite cinesi, potrebbero inoltre creare inedite difficoltà economiche al governo statunitense, costringendolo in future a pagare interessi più elevati sul suo debito.
Le potenziali ripercussioni politiche sono a loro volta sotto i riflettori: i rapporti tra Stati Uniti e Cina sono già tesi su più fronti, incrinati da recenti battaglie su censura e spionaggio via internet, sull'incontro del Dalai Lama con Barack Obama e sulla vendita di armi a Taiwan. Il sorprasso del Giappone sulla Cina, di sicuro, non può passare inosservato a Washington: era ormai dal settembre del 2008 che Pechino si era imposta su Tokyo nelle classifiche dei Treasury, ampliando gradualmente il suo vantaggio.
Nonostante il calo nei Treasury, tuttavia, gli asset americani nel loro insieme hanno continuato ad attirare domanda estera, seppure a passo più lento. Gli acquisti netti di titoli a lungo termine, da obbligazioni ad azioni, in dicembre sono stati pari a 63,3 miliardi di dollari rispetto ai 126,4 miliardi di novembre.
M. Val.

17/02/2010
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