Roma, 14 feb. – Il surplus commerciale della Cina ha toccato il livello più basso dall'aprile 2010, complici le vacanze per il Capodanno e l'aumento delle importazioni che hanno invece segnato un nuovo record. I dati, arrivati alla vigilia del prossimo G20 che si terrà in settimana a Parigi, mostrano che il disavanzo della bilancia commerciale è arretrato del 53,5% su base annuale. Già alla fine dello scorso anno, poco prima della visita di Hu Jintao negli Stati Uniti, si era registrato un deciso calo che aveva fatto presagire un allentamento delle pressioni per un apprezzamento dello yuan (questo articolo), anche se sulla questione Pechino ha continuato a mantenere una posizione molto ferma (questo articolo). Rispetto a dicembre, il surplus commerciale è passato dai 13,1 ai 6,45 miliardi registrati a gennaio, disattendendo le previsioni degli analisti che si aspettavano un calo più contenuto a 10,7 miliardi di dollari.
Dai dati rilasciati dalla dogana cinese emerge un quadro abbastanza ottimistico della ripresa economica mondiale sulla spinta di una maggiore domanda di prodotti cinesi, che hanno fatto registrare un +37,7% nelle esportazioni rispetto allo stesso periodo del 2010. Le importazioni hanno invece superato i 144 miliardi di dollari, crescendo a gennaio del 51% su base annuale e del 10,8% rispetto al mese precedente. E se il calo che negli ultimi mesi ha interessato il surplus commerciale della Cina è dovuto in gran parte alla forte domanda interna, molti analisti si mostrano cauti nel considerare il dato come segnale di un miglioramento degli equilibri negli scambi internazionali con la Cina. Oltre a una domanda interna più forte, infatti, le cifre sono distorte dal calo delle attività legato alle festività cinesi e all'impennata dei prezzi che ha interessato materie prime come petrolio e ferro. "L'aumento dei prezzi delle materie prime – ha sottolineato Ken Peng, economista di Citigroup – ha contribuito molto a rafforzare le importazioni. Il petrolio e il ferro hanno contributo da soli a ridurre con 3,1 miliardi di dollari il surplus della bilancia commerciale". Della stessa opinione anche Wang Tao, di UBS Securities, la quale ha dichiarato che "il calo di gennaio è solo temporaneo e non significa che lo scambio con l'estero della Cina si stia muovendo verso un livello più equilibrato".
E di surplus commerciale e bilancia dei pagamenti si parlerà anche nei prossimi giorni. L'incontro del G20 a Parigi, infatti, vedrà i ministri delle finanze dei vari Paesi coinvolti in una discussione sul sistema monetario internazionale e sulle misure da prendere per prevenire squilibri nell'economia mondiale. Christine Lagarde, ministro dell'Economia francese, ha dichiarato al Financial Times che il meeting includerà anche un "acceso dibattito" sul ruolo della Cina nel sistema monetario internazionale, aggiungendo che la Francia è per l'inclusione dello yuan nei DSP (Diritti speciali di prelievo), la valuta virtuale introdotta dal FMI. Intanto giovedì scorso la banca centrale cinese ha autorizzato l'apprezzamento del Renminbi al più alto livello in 17 anni e ha aumentato i tassi d'interesse per la terza volta dall'ottobre dell'anno scorso (questo articolo) nel tentativo di contenere l'inflazione (questo articolo).
di Miriam Castorina
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