Di Eugenio Buzzetti
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Pechino, 18 set. - La decisione di lasciare invariati i tassi di interesse da parte della Federal Reserve costituisce solo "un temporaneo sollievo" per i mercati emergenti, "compresa la Cina". E' l'opinione di un editoriale comparso oggi sull'agenzia Xinhua a firma "Voce della Cina" che rispecchia il punto di vista ufficiale dell'agenzia di stampa del gigante asiatico. La banca centrale di Washington, secondo la Xinhua, dovrà rimanere "attenta allo scompiglio che un futuro rialzo dei tassi potrebbe causare sui mercati". Tra le motivazioni che hanno spinto la Fed a lasciare inalterati i tassi di interesse viene citata l'inflazione Usa all'1,2%, al di sotto dell'obiettivo del 2% ritenuto ottimale dall'istituto presieduto da Janet Yellen, e "l'incertezza dell'economia globale".
Nell'editoriale la Xinhua ricorda anche che sia la Banca Mondiale che il Fondo Monetario Internazionale hanno avvertito la Fed di procedere con cautela nell'aumento dei tassi e che "prove storiche dimostrano che quasi tutte le maggiori crisi finanziarie dal 1980 in poi sono avvenute dopo che la Fed ha stretto le redini al credito". Il sospiro di sollievo che possono tirare le economie emergenti non avrà però lunga durata, precisa l'editoriale, che cita le prossime scadenze di ottobre e dicembre come probabili date per l'annuncio dell'aumento dei tassi di interesse. Prima o poi, conclude l'editoriale arriverà il momento in cui i mercati emergenti dovranno "inevitabilmente" affrontare la realtà e progredire nelle "dolorose" riforme strutturali per ridare slancio all'economia.
Gli effetti positivi della decisione presa nella notte cinese a Washington vengono evidenziati anche dal quotidiano China Daily. La decisione di non alzare i tassi servirà anche ad alleviare la pressione sullo yuan e preverrà il rischio di fuoriuscite di capitali dalla Cina, spiegano gli esperti contattati dal giornale in lingua inglese. Secondo Ren Zeping, di Guotai Securities, la decisione della Fed avrà tra i suoi effetti quello di mantenere lo yuan stabile nel breve periodo e di "schiudere alla valuta cinese "la grande possibilità di entrare nel paniere dei Diritti Speciali di Prelievo del Fondo Monetario Internazionale già a novembre prossimo".
18 SETTEMBRE 2015
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