Se l'euro stabile piace a Pechino
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Se l'euro stabile piace a Pechino

Se l'euro stabile piace a Pechino

MONETE
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La Cina ha appena innalzato i tassi di fronte ai rischi d'inflazione, mostrando una crescente attenzione alla stabilità monetaria. Qualche giorno fa i dirigenti cinesi avevano affermato che «l'euro rimane una valuta strategica», e la valuta europea si è poi apprezzata sui mercati dei capitali. È il semplice riflesso della quotidiana altalena dei cambi? Non solo. Se l'euro diventerà la moneta internazionale della Cina, e in generale delle economie emergenti, meglio sarà per l'Europa, con buona pace del dollaro e degli americani. Con effetti positivi anche per la capacità di collocare titoli pubblici denominati in euro.
La crisi finanziaria ha messo in discussione tante certezze sulla solidità e affidabilità di mercati, intermediari e strumenti. C'è però un dato finora non smentito: l'euro continua la sua costante marcia per divenire moneta rilevante negli scambi mondiali, sia reali che finanziari. I dati al 2009 ci dicono che rappresenta il 25,9% delle riserve ufficiali mondiali, contro il 18,3% del 2000. La crescita del suo ruolo è avvenuta soprattutto a spese del dollaro, il cui peso nei portafogli mondiali è sceso dal 71 al 64,9 per cento.
Il ruolo crescente dell'euro come moneta internazionale è una buona notizia per l'Europa. Ricordiamo che una moneta altro non è che un debito pubblico a tasso zero, emesso a fronte di crediti. A parità di rendimento e di rischiosità dei crediti, un aumento dell'utilizzo della moneta anche da parte degli stranieri può avere effetti positivi rilevanti per lo sviluppo degli scambi reali e finanziari. Infatti gli stranieri utilizzano una moneta non loro quanto più hanno fiducia nella capacità di quella valuta di mantenere il suo valore. È la stabilità del valore il fattore di successo strutturale di una moneta internazionale.
La moneta di riserva deve essere un asset sicuro. Questa regola vale per gli scambi commerciali: di solito chi vende o compra beni e servizi sui mercati internazionali tende a evitare il rischio di subire perdite a causa della valuta utilizzata. Ci sono tanti metodi per coprire tali rischi, ma il più semplice è quello di utilizzare una moneta stabile, che di riflesso è molto accettata negli scambi, presenti e futuri.
Ma l'importanza della stabilità del valore vale anche per i mercati finanziari. In generale ogni portafoglio finanziario deve avere una sua quota allocata in un asset sicuro. Questo asset può essere la valuta locale, se però non c'è inflazione. Allora si può optare per titoli di stato locali indicizzati all'inflazione, se però lo stato che emette quei titoli è massimamente solvibile, e quindi non c'è rischio di volatilità dei prezzi e dei rendimenti. Tanto più c'è un rischio inflazione e/o un rischio solvibilità, tanto più può diventare appetibile inserire nel portafoglio una moneta straniera, ovvero titoli denominati in quella moneta straniera. L'analisi empirica ha mostrato l'importanza della qualità di asset sicuro nell'evoluzione come moneta internazionale del dollaro, del marco e ora dell'euro.
Ecco perché finora l'euro ha visto crescere il suo utilizzo all'estero. La moneta europea, e la Bce che la governa, ha visto crescere con gli anni la reputazione come moneta stabile. La reputazione dipende da due fattori cruciali: la stabilità monetaria è l'obiettivo della banca centrale, che a sua volta deve essere indipendente dalla politica.
Certo ci sono anche gli operatori che scelgono la valuta internazionale per intenti speculativi. Anche alla luce di quello che è successo prima e durante la crisi finanziaria, è però evidente che è nell'interesse dell'euro essere considerato una valuta internazionale dagli operatori prudenti, in un'ottica di copertura del rischio, non certo dagli speculatori.
Le potenzialità dell'euro come valuta internazionale possono allora meglio spiegare da una parte l'attenzione dei cinesi, e in generale dei paesi con economie emergenti, e dall'altra la loro preoccupazione per l'evoluzione in corso dei debiti sovrani europei. L'equazione è semplice: per essere un asset internazionale sicuro, l'euro deve continuare a essere una valuta stabile. Ma per continuare a essere una moneta sicura, il cammino futuro dell'euro e della Bce non deve essere minacciato dai disavanzi e dai debiti sovrani. Una ragione per continuare a insistere sulla necessità di rinforzare il Patto di stabilità e nel contempo ampliare tutti gli strumenti - compresi quelli di gestione del debito - che siano coerenti con tale finalità.
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28/12/2010
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