SCRITTORI INNAMORATI: FINE CONVEGNO

SCRITTORI INNAMORATI: FINE CONVEGNO

Pechino, 25 ott.-  L'amore in tutte le sue forme, l'Italia, la Cina: cos'è rimasto ai quattro scrittori italiani che hanno partecipato al Terzo Convegno Letterario Italo Cinese, dopo una settimana in giro per l'Impero di Mezzo? Quali sono state le domande più curiose e interessanti rivolte dalla platea? Quali sono le differenze nell'intendere quel sentimento, l'amore, che costituiva il filo rosso di tutto il convegno?

 

"Quel poco di letteratura cinese che arriva da noi è una letteratura estremamente stilizzata, raffinata ed erotica e profondamente amorosa - dice Melania Mazzucco, premio Strega 2003, autrice di "Lei così amata" e "Un Giorno Perfetto" - ma invece ho notato molta praticità nelle domande che mi sono state rivolte a Tianjin dagli studenti, e anche una certa assenza di romanticismo. La sorpresa principale è questo spirito pratico che pervade un po' tutto, forse anche le ragioni per le quali si studia una lingua invece che un'altra".

 

"È una delle prime manifestazioni degli istituti di cultura all'estero dove vedo una vera partecipazione degli stranieri" dice Domenico Starnone, anche lui Premio Strega (2001) per il romanzo "Via Gemito".

 

"In generale tutti gli incontri  sono andati molto bene, ho ricevuto domande interessanti che spaziavano dal cosa significa scrivere al qual è la responsabilità dello scrittore. I ragazzi mi sono sempre sembrati delle belle occasioni. Anche se mediamente colti arriviamo in Cina aspettandoci vecchie cose, invece il nuovo è soverchiante, con una forte spinta di individualismo e con i ragazzi che nutrono un'enorme curiosità per l'Occidente, incastonata in una Cina che si occidentalizza a tappe forzate. Immagino che invece se si va verso l'interno o al di fuori dei quartieri più europeizzanti si veda la vera Cina".

 

Sull'opportunità offerta dagli incontri con gli studenti è d'accordo anche il Re di Cuori del bestseller d'amore italiano Federico Moccia: "Mi sembra di vedere che c'è molta voglia di leggere, i ragazzi vengono quasi spinti. A Chongqing ho visto immense librerie nelle quali i ragazzi passano intere giornate a leggere, cosa impensabile nelle librerie italiane. Mi è piaciuta molto la loro fame di conoscenza e le forme di pudore, che vanno apprezzate, quando gli studenti  venivano poi spinti dagli insegnanti facevano domande molto più intelligenti di quelle che ricevo in Italia. Ad esempio, ho notato che si discuteva molto sulla differenza d'età tra i miei personaggi, che qui veniva vista quasi come inconcepibile, ma mi è piaciuto molto che si discutesse con gli studenti cinesi della possibilità di un punto di vista diverso rispetto a quello secondo il quale sono abituati a ragionare".

 

"Una delle cose che ha maggiormente stupito sono state le continue domande sul diritto d'autore - racconta Valeria Parrella, autrice di "Lo Spazio Bianco" e "Ma quale amore"- tutti si meravigliavano di che cosa fosse, ho capito che in Cina è difficile capire che tu guadagni se vendi libri e non ricevi uno stipendio dallo Stato. Mi hanno chiesto se questo comprometteva l'ispirazione, la creatività. Ma non ho avvertito particolari shock culturali". "Sono un tipo che si sente naturalmente immerso nel mondo", soggiunge. 

 

Nel corso del convegno organizzato dall'Istituto Italiano di Cultura, i quattro scrittori hanno incontrato colleghi cinesi come Liu Zhenyun, classe 1958, considerato lo scrittore che attualmente riesce a trasmettere nel modo più efficace gli aspetti contrastanti della società moderna, Wan Fang, autrice di romanzi come "Il ristorante di carta" e vice-presidentessa dell'Associazione dei Drammaturghi di Pechino, ma anche nuove leve della scrittura, molto popolari in Cina, come Di An e Feng Tang, medico, autore dell'esilarante best seller "Ho18 anni, datemi una ragazza". Insieme, autori italiani e cinesi hanno affrontato nelle tavole rotonde col pubblico tutte le forme d'amore: dall'estasi erotica all'amor patrio, dall'amicizia, all'amore per i genitori, fino alle passioni per le arti, attraverso incontri che si sono snodati  tra Pechino Shanghai, Chongqing, Xi'An, Tianjin, e Nanchino.

 

Quello dedicato all'amore era il terzo Convegno organizzato dall'Istituto Italiano di Cultura di Pechino, dopo le edizioni precedenti dedicate al Giallo & Mistery e alla Letteratura del Viaggio. In attesa del tema dell'anno prossimo, quando altri scrittori italiani e cinesi si incontreranno di nuovo.

 

di Antonio Talia

 

ARTICOLI CORRELATI

Scrittori innamorati: terzo convegno letterario italo-cinese

 

© Riproduzione riservata