Nanchino, 31 mar.- Nel discorso di apertura del seminario del G20 sul sistema monetario internazionale in corso a Nanchino, in Cina, Nicolas Sarkozy parla esplicitamente di "guerre valutarie" (questo articolo) e sostiene che l'unica via per evitare nuove crisi passa per la cooperazione, attraverso l'allargamento del ruolo del Fondo Monetario Internazionale. "Pochi mesi orsono alcuni commentatori hanno parlato di guerra valutaria. I trend giornalieri sui mercati ci dimostrano che la volatilità delle valute è tuttora fonte di gravi instabilità - ha detto Sarkozy - , a questa situazione esistono due possibili reazioni: andare ognuno per sé, con i relativi rischi di crisi e guerra di valute, oppure percorrere la via della cooperazione e del coordinamento tra nazioni ". Al seminario, dove sono presenti i ministri delle Finanze dei paesi del G20, si discute della riforma del sistema monetario internazionale, che per la Francia costituisce uno dei temi più importanti della presidenza di turno. Secondo Sarkozy è "indispensabile" un "più ampio controllo del Fondo Monetario Internazionale sulla bilancia dei pagamenti e sulle riserve delle nazioni" . "La Francia, - ha detto ancora il presidente Sarkozy - sostiene una modifica dello status dell'FMI per ampliare le sue capacità di vigilanza".
La scelta della Cina per ospitare il summit, secondo un funzionario francese che ha parlato ai reporter prima del discorso del presidente, riflette il tentativo di convincere Pechino a rendere più flessibile il tasso di cambio della sua moneta, anche attraverso l'inclusione dello yuan nel paniere di monete dell'FMI, i Diritti Speciali di Prelievo. "Non stiamo mettendo in discussione il ruolo del dollaro e dell'euro - ha detto ancora Sarkozy -, ma bisogna prendere atto che l'internazionalizzazione di alcune grandi valute è già realtà. Penso in particolare allo yuan. Non è forse giunto il momento di raggiungere un accordo sulla tabella di marcia per allargare il paniere delle valute che compongono i Diritti Speciali di Prelievo, e aprire anche allo yuan?" Dopo lo scoppio della crisi globale, nel 2008, il governatore della Banca centrale di Pechino Zhou Xiaochuan aveva puntato il dito contro la debolezza di un sistema monetario internazionale basato esclusivamente sul dollaro, auspicando il passaggio ad un sistema basato sui Diritti Speciali di Prelievo con relativo allargamento alla valuta cinese. Anche il vicepremier cinese Wang Qishan, che stamattina ha aperto i lavori insieme a Sarkozy, ha invocato una riforma del sistema monetario internazionale, definendola "un processo lungo e complesso". "La ripresa dell'economia mondiale è lenta e piena di incertezze - ha detto Wang - e la situazione della crisi europea del debito rimane un serio problema". Al vertice finanziario G20 partecipa anche il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti, arrivato da poco a Nanchino, che prenderà parte al panel intitolato "Capital flows management issues", moderato da Yu Yongding, studioso dell'Accademia Cinese di Scienze Sociali (il piu' importante think tank di Pechino) ed ex consigliere della Banca centrale cinese per le politiche monetarie. di Antonio Talia
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