Pechino, 20 lug.- Prosegue il dibattito tra gli economisti di Pechino sull'opportunità di continuare a sostenere il debito pubblico americano, e dopo la diffusione dei nuovi dati del Tesoro USA - che mostrano un incremento dello shopping cinese - in Cina scende in campo anche l'authority Forex.
"Speriamo che il governo americano adotti politiche responsabili e misure adatte ad aumentare la fiducia dei mercati finanziari globali e che rispetti e protegga gli interessi degli investitori" si legge in un comunicato pubblicato oggi sul sito della SAFE (State Administration of Foreign Exchange).
La nota della SAFE - l'agenzia che gestisce le immense riserve in valuta estera detenute dalla Cina, stimate in 3200miliardi di dollari (questo articolo) - arriva mentre negli USA è in corso un complesso negoziato tra governo e Congresso per innalzare il tetto del debito pubblico, fissato a 14300miliardi di dollari, prima della scadenza di una serie di impegni, fissati per il prossimi 2 luglio.
Secondo le statistiche pubblicate domenica scorsa, a maggio il debito USA detenuto dalla Cina ha raggiunto quota 1160 miliardi di dollari, mentre il surplus commerciale tra i due paesi conseguiva il record degli ultimi sei mesi, fino a quota 25 miliardi di dollari.
I dati mostrano che i titoli americani che il Dragone ha acquistato nel mese di maggio ammontano a 8.2 miliardi di dollari, (+0.7%) fino a giungere alla cifra record di 1157 miliardi di dollari, mentre nello stesso tempo la Cina riduceva di 900 milioni di dollari le sue riserve in biglietti verdi, totalizzando su questo fronte 3 miliardi di dollari.
Secondo le cifre diffuse dall'Ufficio Nazionale di Statistica di Pechino, a giugno le riserve in valuta estera hanno raggiunto complessivamente quota 3200 miliardi di dollari, un incremento del 5% rispetto a marzo. Si stima che circa i due terzi delle riserve cinesi siano state investite in vari asset denominati in dollari, investimenti che rendono Pechino il primo creditore degli Stati Uniti dopo la Federal Reserve.
Nel comunicato diffuso oggi, la SAFE sostiene che la Cina è lieta di ridurre la sua dipendenza dal dollaro investendo in altri tipi di asset, ma riconosce anche il ruolo fondamentale ricoperto dai Treasury Bonds Made in USA, definiti "un importante prodotto di investimento tanto per gli investitori americani che per gli investitori istituzionali internazionali".
"La Cina non può impiegare troppe delle sue riserve in materie prime come petrolio, oro e argento - si legge ancora nella nota -, visto che tali mercati sono troppo ridotti e soggetti a volatilità".
"Le società e le famiglie cinesi consumano un'elevata quantità di oro e greggio - continua ancora la SAFE - e se utilizzassimo le nostre riserve per investire maggiormente in questi settori potremmo spingere in alto i prezzi di mercato, ottenendo così ripercussioni sui nostri consumi e sul nostro sviluppo economico".
di Antonio Talia
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