di Eugenio Buzzetti
Nord Corea: Seul verso rinvio esercizi con Usa per sovrapposizione con Olimpiadi Invernali
Pechino, 23 nov. - La Corea del Sud prende in considerazione il rinvio degli annuali esercizi militari congiunti con gli Stati Uniti, previsti per il prossimo anno, per evitare una sovrapposizione con i Giochi Olimpici e Paraolimpici Invernali di Pyeongchang di febbraio-marzo 2018. Lo rivelano fonti governative di Seul all'agenzia di stampa sud-coreana Yonhap. I Giochi Olimpici Invernali del prossimo anno si terranno dal 9 al 25 febbraio, mentre i Giochi Paraolimpici si svolgeranno dal 9 al 18 marzo, in concomitanza con il periodo in cui sono previste le esercitazioni congiunte.
"L'esercito sta considerando di consultarsi con le Forze Americane per fare in modo che le esercitazioni non si accavallino con i Giochi Olimpici e le consultazioni potrebbero partire già da quest'anno", ha confermato una fonte alla Yonhap. La Corea del Sud auspica coinvolgere nella partecipazione ai prossimi Giochi Olimpici Invernali anche la Corea del Nord, in quello che vedrebbe come un segnale di allentamento della tensione nella penisola coreana, dove da oltre sessanta giorni non vengono compiuti test missilistici o nucleari da parte di Pyongyang.
Sponda con Cuba contro "unilaterali e arbitrarie" designazioni Usa
Pechino, 23 nov. - La Corea del Nord cerca la sponda cubana contro le pressioni degli Stati Uniti per convincere Pyongyang ad abbandonare i suoi piani di sviluppo di armi nucleari. L'Havana e Pyongyang hanno dichiarato di "rifiutare con forza le liste e le designazioni unilaterali e arbitrarie del governo degli Stati Uniti, che servono come base per l'attuazione di misure coercitive, contrarie alla legge internazionale", dopo l'incontro tra il ministro degli Esteri di Pyongyang, Ri Yong-ho, in visita a Cuba, e il suo omologo cubano, Bruno Rodriguez Parrilla. Cuba e Corea del Nord, in una nota apparsa sul sito web del Ministero degli Esteri cubano, hanno poi espresso "preoccupazione per l'escalation della tensioni e per l'aumento dell'attività militare" nella penisola coreana e hanno chiesto "il rispetto della sovranità dei popoli" e la "ricomposizione pacifica delle dispute" in corso.
La visita a Cuba del ministro degli Esteri di Pyongyang cade a pochi giorni dalla decisione del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di re-inserire la Corea del Nord nella lista dei Paesi sponsor del terrorismo, da cui era uscita nel 2008, assieme a Iran, Siria e Sudan, una scelta che ieri un portavoce del Ministero degli Esteri di Pyongyang ha accolto con "seria preoccupazione". L'attività diplomatica nord-coreana si è di recente intensificata: i colloqui tra Ri e Rodriguez Parrilla cadono a pochi giorni anche dal ritorno a Pechino dell'inviato speciale del presidente cinese, Xi Jinping, a Pyongyang, Song Tao. Il funzionario, capo del Dipartimento Internazionale del Partito Comunista Cinese, si è fermato quattro giorni nel Paese, ma non sono chiari i risultati ottenuti dalla visita al di là de un impegno generico tra Cina e Corea del nord ad aumentare gli scambi e il coordinamento tra i due partiti di governo: il Partito Comunista Cinese e il Partito dei Lavoratori nord-coreano.
Video del soldato in fuga, "violato l'armistizio"
Pechino, 22 nov. - Il comando delle Nazioni Unite in Corea del Sud ha accusato la Corea del Nord di avere violato l'armistizio in vigore dal 1953 dopo la diffusione del video che mostra la fuga verso il Sud del soldato dell'esercito nord-coreano, il 13 novembre scorso. L'esercito nord-coreano ha violato due volte l'armistizio, secondo quanto dichiarato oggi dal Colonnello Chad Carroll "in primo luogo sparando coli di arma da fuoco oltre la linea di demarcazione militare e in secondo luogo superando temporaneamente la linea".
Il militare, a bordo di una Jeep, ha superato un posto di blocco, secondo quanto si vede dal video dalle telecamere di sicurezza messo a disposizione dal Comando militare Usa in Corea del Sud. Dopo un primo rallentamento, il veicolo con a bordo il soldato ha poi ripreso la corsa ad alta velocità mentre un commilitone ha cercato, vanamente, di inseguirlo. Le immagini proseguono mostrando la Jeep che supera un ponte e termina la corsa in un prato. Dal veicolo scende il soldato che è subito raggiunto da altri commilitoni che aprono il fuoco su di lui, colpendolo almeno cinque volte, come emerso già settimana scorsa, subito dopo il fatto: in quel momento, almeno un soldato viene ripreso mentre supera, per alcuni secondi, una linea bianca, violando l'armistizio, prima di rientrare in territorio nord-coreano. Le immagini successive mostrano, infine, il salvataggio del soldato da parte di soldati dell'esercito sud-coreano che, muovendosi a passo del giaguaro, in quanto possibili bersagli dei colpi dell'esercito nord-coreano, portano in sicurezza l'uomo apparentemente privo di sensi, prima del ricovero in ospedale a bordo di un elicottero delle Nazioni Unite.
L'episodio non è il primo nel suo genere anche se è raro che episodi di diserzione da parte nord-coreana avvengano nella località di Panmunjom, da dove è scappato il soldato nord-coreano il 13 novembre scorso. Immediatamente ricoverato, l'uomo è stato sottoposto a operazioni chirurgiche, dalle quali è emersa anche la presenza di parassiti nell'intestino: ora le sue condizioni di salute sono migliorate, secondo quanto riferiscono oggi i medici dell'ospedale universitario Ajou che lo hanno operato, anche se l'uomo è ancora sotto forte stress psicologico e soffre di depressione per le operazioni subite.
Riprende dialogo tra Pechino e Seul, Cina frena su sanzioni e Thaad
Pechino, 22 nov. - Cina e Corea del Sud riprendono il dialogo per normalizzare le relazioni messe a dura prova dalla crisi del Thaad, lo scudo anti-missile che il governo di Seul ha deciso di installare e che Pechino vede come una minaccia ai propri sistemi di sicurezza militare. Cina e Corea del Sud comprendono che "il conflitto continuo non è nell'interesse di nessuno e siamo arrivati a questo esito", come sottolineano in un comunicato i ministri degli Esteri dei due Paesi, Wang Yi per la Cina e Kang Kyun-wha per la Corea del Sud, che si sono incontrati oggi a Pechino.
La Cina ha ribadito anche oggi la propria opposizione al Thaad, tramite il portavoce del Ministero degli Esteri, Lu Kang, ma i toni della disputa sembrano essere più distesi dopo il riavvicinamento tra i due Paesi, formalizzato il 31 ottobre scorso, e dopo il colloquio tra il presidente cinese, Xi Jinping, e lo stesso Moon a margine del vertice Apec (Asia-Pacific Economic Cooperation) di Da Nang, in Vietnam, l'11 novembre scorso. I ministri degli Esteri dei due Paesi si sono impegnati a "gestire in maniera appropriata" la disputa, con l'impegno di Seul di non danneggiare gli interessi di sicurezza cinesi.
L'incontro di oggi tra Wang Yi e Kang Kyun-wha servirà anche per aprire al dialogo tra i presidente dei due Paesi, Xi Jinping e il sud-coreano Moon Jae-in, in agenda per il mese prossimo, in Cina. Xi e Moon hanno come punto di accordo quello della ricerca di una soluzione pacifica della crisi nord-coreana, anche se il cammino verso la denuclearizzazione pacifica è ancora complesso. La visita dell'inviato speciale di Pechino a Pyongyang, conclusasi dopo quattro giorni lunedì scorso, non ha finora portato a risultati concreti e dai resoconti della visita non è emerso un dialogo tra Song Tao, l'inviato di Xi a Pyongyang, e il leader nord-coreano, Kim Jong-un. Forse non è neppure un caso che la compagnia aerea di bandiera cinese, Air China, abbia anche comunicato, oggi, la sospensione dei voli diretti a Pyongyang, in partenza dall'aeroporto di Pechino: la decisione, presa ufficialmente per scarsità di prenotazioni, potrebbe celare anche un ennesimo segnale di frustrazione verso il Paese vicino e verso la prolungata crisi nella penisola coreana.
Pechino non ha accolto con piacere neppure la decisione del Dipartimento del Tesoro Usa di sanzionare tredici entità cinesi e nord-coreane, accusate di avere aiutato Pyongyang ad aggirare le sanzioni a cui sottoposta. Lu Kang, ha ribadito oggi l'opposizione di Pechino all'imposizione di sanzioni unilaterali. "Se altre parti vogliono operare efficacemente con la Cina su questo punto, possono assolutamente condividere le informazioni di intelligence e cooperare con la Cina per gestire la questione in modo appropriato", ha spiegato il portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino. Da Pyongyang, intanto, è arrivata una prima reazione ufficiale alla decisione del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di re-inserire la Corea del Nord tra i Paesi sponsor del terrorismo, assieme a Iran, Sudan e Siria. Un portavoce del Ministero degli Esteri di Pyongyang ha manifestato "seria preoccupazione" per la decisione statunitense, utilizzando un gergo più diplomatico e dai toni meno forti rispetto a quelli con cui la Corea ha di recente esternato le proprie opinioni rispetto agli Usa di Trump
Pechino si oppone a sanzioni unilaterali, ma pronta a "gestione appropriata" dei casi
Pechino, 22 nov. - La Cina ribadisce la propria opposizione a sanzioni unilaterali dopo la decisione del dipartimento del Tesoro Usa di infliggere sanzioni a tredici organizzazioni cinesi e nord-coreane per il sospetto di avere aiutato Pyongyang ad aggirare le sanzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ma si dice pronta a "gestire la questione in maniera appropriata". Lo ha dichiarato il portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino, Lu Kang, in risposta a una domanda sulla possibilità o meno che Pechino indaghi sulle entità oggetto dell'ultimo round di sanzioni statunitensi.
La Cina, ha spiegato il portavoce del Ministero degli Esteri, come membro permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, opera in osservanza delle risoluzioni dell'Onu, ma "ci opponiamo a sanzioni unilaterali", ha dichiarato Lu Kang. "Se altre parti vogliono operare efficacemente con la Cina su questo punto", ha proseguito il portavoce del Ministero degli Esteri, "possono assolutamente condividere le informazioni di intelligence e cooperare con la Cina per gestire la questione in modo appropriato", aggiungendo che "gli Stati Uniti conoscono molto bene" la posizione cinese su questo punto. Ieri, il dipartimento del Tesoro Usa aveva approvato sanzioni nei confronti di alcuni gruppi cinesi basati a Dandong, sul confine con la Corea del Nord: la Dandong Kehua Economy & Trade, la Dandong Xianhe Trading, e la Dandong Honda Trade, accusati avere fatto affari, complessivamente, per oltre 750 milioni di dollari negli ultimi cinque anni con la Corea del Nord.
Air China sospende i voli per Pyongyang
Pechino, 22 nov. - Air China, la compagnia aerea i bandiera cinese, ha sospeso di nuovo i voli per la capitale nord-coreana, Pyongyang. La decisione sarebbe dovuta a carenza di prenotazioni, e giunge a pochi giorni dal rientro a Pechino dell'inviato speciale in Corea del Nord del presidente cinese, Xi Jinping, Song Tao, e all'indomani della decisione degli Stati Uniti di re-inserire la Corea del Nord nella lista dei Paesi che sponsorizzano il terrorismo, e di applicare sanzioni a tredici entità cinesi e nord-coreane da parte del dipartimento del Tesoro Usa, accusate di avere aiutato il regime di Kim Jong-un ad aggirare le sanzioni e di averlo rifornito di materie prime, tra cui il carbone. A una ricerca sul sito web di Air China, selezionando le date di partenza dall'aeroporto di Pechino nei giorni in cui è previsto il servizio (il lunedì, il mercoledì e il venerdì) non è previsto alcun volo diretto nella capitale nord-coreana.
I voli verso Pyongyang sono cominciati nel 2008, ma sono andati incontro a diversi stop nel corso degli anni. L'ultimo di questi risale ad aprile scorso, quando dopo la comunicazione di una cancellazione dei voli diffusa dai media cinesi, la compagnia aerea cinese aveva poi corretto il tiro, parlando di "cancellazione temporanea di alcuni voli", prima di riprendere il servizio a distanza di pochi giorni. La sospensione temporanea seguiva di pochi giorni le dichiarazioni del ministro degli Esteri di Pechino, Wang Yi, che aveva avvertito della possibilità di una conflitto "in qualsiasi momento" in Corea del Nord.
@Riproduzione riservata