Putin in Cina va a caccia di accordi sull'energia
ADV
ADV
Putin in Cina va a caccia di accordi sull'energia

Putin in Cina va a caccia di accordi sull'energia

Da oggi la visita
di lettura
Vladimir Putin arriverà oggi in Cina per una visita di due giorni. Per Putin è la prima missione all'estero dopo l'annuncio della sua candidatura alla presidenza della Russia.
Negli incontri tra i vertici di Mosca e Pechino si discuterà soprattutto di politiche energetiche anche se - come ha sottolineato - Yuri Ushakov, vice capo dello staff governativo, il premier russo in questi giorni non firmerà nessun accordo sul prezzo del gas. Ushakov ha spiegato comunque che una delegazione di esperti e funzionari del settore energetico, guidata dal vice premier Igor Sechin, è già da alcuni giorni nella capitale cinese per discutere anche della questione energetica.
Da anni Russia e Cina sono impegnate in una serrata trattativa sulle forniture di gas dalla Russia: Gazprom progetta da tempo di vendere a Pechino 30 miliardi di metri cubi di gas all'anno per 30 anni a partire dal 2015, trasportandoli attraverso la regione dell'Altai verso il confine nordoccidentale della Cina. Ma le trattative sono sistematicamente fallite in passato per un mancato accordo sul prezzo. Nel frattempo, però, la Cina è riuscita a trovare nuovi fornitori, soprattutto tra le repubbliche centroasiatiche, stringendo alleanze a cui Mosca guarda sempre più come a un'invasione di campo.
Ma per la stampa russa Putin ha anche altri obiettivi. Per il quotidiano economico Konmmersant, la visita di Putin a Pechino sarà invece incentrata sui temi della modernizzazione. Secondo il quotidiano Moskovskij Komsomolets lo scopo della due giorni per il «nuovo unificatore delle terre intorno a Mosca» è «perorare» il suo disegno politico e «iniziare il processo di integrazione dell'Unione Sovietica, in grado di soddisfare pienamente i nostri interessi nazionali». L'articolo dimostra un certo scetticismo sui disegni putiniani, ma delinea anche un panorama geopolitico che non lascerebbe altra scelta a Mosca. «Viviamo in un'epoca di enormi cambiamenti geopolitici in Eurasia» si legge. E ancora: «Il grande dormiglione della politica mondiale, la Cina, si è svegliato e ogni anno diventa sempre più forte, mostrando i muscoli». Un interlocutore necessario per la Russia che vuole Putin.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

11/10/2011
ADV