Roma, 19 ott.- Da qui al 2015 Pechino si impegnerà a diminuire il divario tra ricchi e poveri. Lo ha deciso il Comitato centrale del PCC che ha inserito "il miglioramento delle condizioni di vita" in cima alla lista delle priorità del XII piano quinquennale (2011-2015). Non è ancora possibile conoscere nel dettaglio il programma del piano che non sarà reso noto fino a marzo quando si riunirà l'Assemblea nazionale del popolo con il compito di approvarne la bozza. Qualche particolare però è già stato comunicato dal governo stesso che ha provveduto ad illustrarne le linee generali; altri particolari invece erano trapelati qualche giorno prima dell'inizio del V Plenum che ha visto impegnato il Comitato centrale dal 14 al 18 ottobre (leggi questo articolo)
Il XII piano quinquennale sembra, in sostanza, fondato su quattro pilastri: lo sviluppo delle zone occidentali, la riduzione del gap tra ricchi e poveri, il miglioramento dei servizi pubblici e di assistenza, il potenziamento della domanda interna. Dopo aver puntato per anni alla quantità,
Il gap tra i redditi delle città e delle campagne e quello tra i lavoratori del settore pubblico e quelli del privato si fa sempre più evidente. Secondo i dati ufficiali pubblicati a marzo dall'Ufficio Nazionale di Statistica di Pechino, nel 2009 il reddito medio di un residente urbano si è attestato a quota 17.175 yuan (circa 1800 euro) contro i 5153 yuan percepiti da un abitante delle zone rurali, un rapporto di 3,33 ad 1 che segna la più ampia disparità mai registrata dal 1978, l'anno in cui vennero varate le prime riforme economiche
Un recente studio sponsorizzato dalla Credit-Swiss e condotto da alcuni economisti cinesi ha calcolato che la media del 10% del reddito dei ricchi cinesi è 65 volte più alta di quella dei poveri. "Il tentativo del governo è quello di innalzare gli stipendi affinché siano in linea con la crescita economica globale" afferma Shen Jianguang, economista cinese della Mizuho Securities con base a Hong Kong. "Ciò significa che nei prossimi cinque anni il tasso di crescita degli stipendi salirà di diversi punti". "E' necessario che il governo si trasformi in un'istituzione orientata verso la sfera pubblica in vista del raggiungimento di un maggior livello di giustizia sociale" ha dichiarato Chi Fulin, capo dell'istituto per le Riforme e lo Sviluppo dell'Henan. Una preoccupazione molto sentita tra le autorità cinesi e che nel luglio scorso aveva fatto parlare di una possibile riforma dei redditi minimi entro il 2010 (leggi questo articolo)
Di pari passo il Dragone si impegnerà a stimolare la domanda interna al fine di ridurre la dipendenza del sistema economico dalle esportazioni.
Oltre che tra ricchi e poveri, il divario è particolarmente visibile tra le zone orientali industrializzate e quelle occidentali verso cui sono incanalati gli sforzi e le risorse del governo deciso a rinnovare e implementare nel prossimo piano quinquennale le misure a sostegno dell'ovest previste dalla politica del Go West.
di Sonia Montrella
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