Pechino, 22 giu.- Prosegue la marcia della moneta cinese verso un più ampio uso internazionale: secondo il quotidiano China Business News - che cita un report pubblicato dalla Banca centrale - Pechino è pronta a varare una serie di regole che consentiranno alle società straniere di investire in Cina direttamene in yuan.
"Le compagnie che vengono da oltreconfine e che hanno raggranellato valuta cinese offshore potranno impiegarla direttamente per costituire altre società in Cina, per operare acquisizioni, aumentare le quote nelle loro sussidiarie e fornire prestiti. Verranno tuttavia vietati gli investimenti in alcuni settori strategici" si legge sulle pagine del quotidiano. Il comunicato, pubblicato ieri sulle pagine del sito della Banca centrale di Pechino, risulta essere stato rimosso nella giornata di oggi.
"La mossa sugli investimenti diretti esteri rappresenta un passo significativo nel percorso verso l'internazionalizzazione dello yuan - ha commentato l'economista di Deutsche Bank Ma Jun -, ci aspettiamo che queste regole accelerino l'emissione di bond denominati in yuan e altre forme di finanziamento in moneta cinese da Hong Kong, la Regione Autonoma Speciale che gode di una certa autonomia rispetto a Pechino".
Da tempo gruppi stranieri accumulano valuta cinese per scommettere sulla rivalutazione dello yuan, ma si trovano successivamente privi di canali d'investimento adeguati. La moneta cinese, inoltre, circola sempre di più all'estero, sia grazie agli accordi della Cina con stati stranieri sia attraverso percorsi "informali", come quelli delle comunità della diaspora cinese in paesi stranieri. Il governo di Pechino sembra quindi intenzionato a una doppia operazione: incrementare l'internazionalizzazione dello yuan, e favorire anche il rientro di capitali accumulati altrove, magari in luoghi come Hong Kong o Taiwan – l'isola che si proclama indipendente, ma che la Cina rivendica come parte integrante del proprio territorio -, ormai legati a doppio filo all'economia del Dragone.
Lo yuan-renminbi è una moneta non completamente convertibile. In anni recenti, tuttavia, Pechino ha ampliato i limiti della convertibilità per favorirne l'utilizzo anche all'estero: il governo ha siglato numerosi accordi di swap di valuta con diverse nazioni e ha lanciato progetti pilota per fissare in yuan gli scambi commerciali con numerosi paesi, soprattutto nel sudest asiatico.
di Antonio Talia
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