Di Eugenio Buzzetti
Pechino, 8 giu. - Le esportazioni cinesi caleranno ancora nel 2016, per il secondo anno consecutivo, ma la crescita del gigante asiatico si attesterà, per quest'anno, al 6,8%. E' la previsione della People's Bank of China, la banca centrale cinese, contenuta nell'ultimo rapporto presentato oggi. A minare la salute dell'economia cinese sono la sovrapproduzione e il problema del debito delle banche che il governo sta affrontando, ma con il rischio che possa provocare una serie di default di bond e aumentare le difficoltà dei singoli gruppi di ottenere finanziamenti.
Il rapporto è stato emesso dopo la pubblicazione dei dati commerciali di oggi, che vedono, nei dati denominati in dollari, un calo delle esportazioni del 4,1% a maggio, mentre le importazioni sono scese dell'1,8%. Ieri, la banca centrale cinese aveva segnalato un nuovo calo nelle riserve valutarie a maggio di 27,9 miliardi di dollari, il primo dopo due mesi consecutivi di aumenti. Oggi le riserve forex di Pechino sono quota 3190 miliardi di dollari. "Dall'inizio dell'anno - sottolinea la banca centrale cinese - l'economia globale e interna è andata incontro a diversi cambiamenti", che determinano le nuove previsioni di oggi, ma non intaccano la previsione di crescita, all'interno del range fissato a marzo scorso tra il 6,5% e il 7% di crescita per il 2016.
Per gli analisti il nuovo rapporto di metà anno non cambierà l'atteggiamento verso il tasso di cambio dello yuan da parte della Pboc, che preferisce la stabilità e un atteggiamento prudente rispetto alla valuta cinese. In lieve crescita, invece, rispetto alle aspettative, gli investimenti fissi, oggi visti all'11% dopo i recenti annunci di potenziamento delle infrastrutture esistenti e di creazione di nuove da parte del governo centrale. In aumento, per il 2016, anche il tasso di inflazione, prevista al 2,4%, in crescita dello 0,7% rispetto al 2015.
08 GIUGNO 2016
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