Pechino, 4 nov. – A meno di un mese dall'assegnazione del premio Nobel per
"Nell'avvicinarsi della cerimonia di conferimento del Nobel – hanno spiegato ad AGI fonti diplomatiche occidentali a Oslo – "Pechino ha preso contatto in modo modulato con le ambasciate nella capitale norvegese". Per quanto riguarda i Paesi dell'UE, la cui posizione sul tema è nota da tempo, il governo cinese "ha espresso in una nota verbale la propria insoddisfazione per l'assegnazione del Nobel a Liu, ma si è astenuta dall'invito a non partecipare alla cerimonia". Alle ambasciate di questi Paesi, tra cui l'Italia, è stato chiesto di "non contribuire ad alimentare l'attenzione" sulla cerimonia e "di non partecipare a manifestazioni ostili" alla Cina. Di altro tenore l'invito rivolto ad ambasciate non europee, in particolare a quelle che sull'assegnazione del Nobel al dissidente avevano evitato di prendere posizione. A quelle, hanno aggiunto le fonti di AGI, "sarebbe stato invece chiesto esplicitamente di non partecipare alla cerimonia".
Se da un lato Liu Xiaoguang e Liu Xiaoxuan – fratelli del premio Nobel – si sono proposti per ritirare l'importante riconoscimento, la moglie Liu Xia si è attivata per chiedere a 100 tra intellettuali, dissidenti, avvocati e membri di ONG di recarsi ad Oslo per partecipare in sua vece alla cerimonia di premiazione. Entrambe le iniziative stanno però incontrando l'opposizione del governo cinese, che ha impedito ai fratelli le visite carcerarie (consentite dalla legge) a Liu Xiaobo, e nello stesso tempo esercita continue pressioni sulle organizzazioni e gli intellettuali che avevano accolto l'invito di Liu Xia, aumentando esponenzialmente i controlli sul loro operato.
di Melania Quattrociocchi
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