di Eugenio Buzzetti
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Pechino, 21 nov. - La banca centrale cinese ha tagliato i tassi di interesse per favorire la ripresa dell'economia. Lo ha annunciato, a sorpresa, la stessa People's Bank of China, che ha messo in atto questa misura, oggi, per la prima volta dal luglio 2012. La banca centrale taglierà di 40 punti base il benchmark dei tassi di prestito a un anno, al 5,6%. Il benchmark sui tassi di deposito viene invece tagliato di 25 punti base, al 2,75%. Entrambe le misure entreranno in vigore a partire da domani. Gli ultimi dati dell'economia mostrano una stagnazione del settore manifatturiero, secondo le stime di HSBC e un raffreddamento del settore immobiliare, ai minimi da due anni, secondo gli ultimi dati. La banca centrale ha poi escluso che utilizzerà misure aggressive per stimolare la crescita, perché l'economia cinese procede ancora a una velocità "ragionevole" e che procederà nella liberalizzazione dei tassi di interesse permettendo ai privati e alle aziende di vendere certificati di deposito negoziabili.
Il rallentamento dell'economia è considerato inevitabile anche da parte degli stessi leader cinesi, che affrontano il calo del prodotto interno lordo, previsto intorno al 7,4% quest'anno, come una "nuova normalità" dell'economia cinese, impegnata in un'opera di ristrutturazione verso un modello più legato ai consumi interni delle nuove fasce di popolazione urbana che agli investimenti e alle esportazioni. Allo scorso vertice Apec di Pechino, il presidente cinese, Xi Jinping, ha dichiarato che nei prossimi anni, il pil cinese potrebbe scendere anche fino al 7%, ma che il dato non dovrebbe destare preoccupazione nei partner commerciali della Cina.
Nella giornata di oggi, la People's Bank of China aveva annunciato di avere operato una nuova iniezione di liquidità nel sistema finanziario cinese per cinquanta miliardi di yuan, usando lo strumento delle Short-Term Liquidity Operations. L'allentamento della politica monetaria cinese era stata confermata anche dall'ultima relazione trimestrale dell'istituto, del 7 novembre scorso, in cui la banca centrale aveva confermato di avere operato iniezioni di liquidità per 769,5 miliardi di yuan nel sistema finanziario cinese (101,3 miliardi di euro) attraverso l'utilizzo di un nuovo strumento, il medium-term l'ending facility, a partire dallo scorso mese di settembre.
21 novembre 2014
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