Di Sonia Montrella
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Roma, 24 giu.- Almeno 18 persone sono rimaste uccise in un attacco terroristico con coltelli e bombe nella provincia cinese dello Xinjiang abitata dalla minoranza uighura, turcofona e di fede islamica. Lo riporta oggi Radio Free Asia secondo cui l'incidente sarebbe avvenuto lunedì nella città meridionale di Kashgar dove un gruppo di etnia uighura avrebbe attaccato un'auto della polizia, a seguito delle restrizioni sulle celebrazioni del Ramadan imposte alla popolazione dalle autorità cinesi. I poliziotti armati hanno risposto all'attacco uccidendo 15 "presunti terroristi".
Già l'anno scorso Pechino aveva vietato a funzionari pubblici, studenti e insegnanti della regione autonoma di osservare il Ramadan. Politiche repressive come queste, rafforzate in periodi 'caldi' del calendario musulmano, hanno fatto registrare un incremento di incidenti tra la popolazione uighura e quella han.
Qualche giorno fa un altro attacco da parte di un uomo di etnia uighura che in una stazione e aveva aggredito con un mattone alcuni passeggeri in attesa di comprare il biglietto. Gli attacchi alle stazioni con armi rudimentali, come i coltelli, sono stati tra i più pericolosi atti di violenza verificatisi nel Paese a partire dalla fine del 2013. Il 1 marzo dello scorso anno sono morte 34 persone durante un attacco portato da otto persone armate di lunghi coltelli alla stazione di Kunming, nel sud della Cina, mentre altre 143 sono rimaste ferite. E' stato invece di tre morti e 79 feriti, alcune settimane più tardi, il bilancio di un attacco con materiale esplosivo alla stazione di Urumqi, capoluogo regionale dello Xinjiang, avvenuto mentre il presidente Xi Jinping si trovava in visita di ispezione nella regione autonoma. In entrambi i casi sono stati condannati gruppi separatisti uighuri.
24 giugno 2015
Cina: autorita' consigliano a uighuri di non celebrare Ramadan
Roma, 18 giu. - Proibizione totale in alcuni distretti occidentali e per alcune categorie di cittadini: membri del Partito comunista, pubblici dipendenti, insegnanti e studenti. Proibizione consigliata in tutta la provincia. Anche quest'anno, le autorita' cinesi - scrive l'agenzia Misna - hanno limitato le celebrazioni del Ramadan nello Xinjiang, l'immensa provincia al confine occidentale, sede della minoranza uighura, turcofona e di fede islamica. Provvedimenti che per le autorita' cinesi sono necessari per evitare "influenze religiose" sui giovani, tensioni e ridurre il rischio di iniziative terroristiche, ma che per gli attivisti uighuri e' invece una conferma della volonta' di controllo ufficiale sulla fede islamica e sulla popolazione locale,, accentuando in questo modo insofferenza e ostilita'. Come ricorda il leader uighuro Dilxat Raxit, "la fede degli Uighuri e' stata fortemente politicizzata e l'aumento dei controlli potrebbe innescare una forte resistenza" Negli ultimi anni, la situazione locale e' stata segnata da tensioni, duro confronto tra Uighuri e cinesi della maggioranza Han, militarizzazione e repressione. Anche da episodi terroristici al di fuori dello Xinjiang che per Pechino giustificano ulteriori restrizioni. Per Raxit, intervistato da Radio Free Asia, "il governo cinese sta strappando ai genitori la promessa che i figli non digiuneranno in tempo di Ramadan". Per il sito web dl governo provinciale, i ristoranti halal presso la frontiera con il Kazakhistan sono stati incoraggiati all'apertura diurna durante il mese del digiuno islamico, mentre a negozi e ristoranti di proprieta' di musulmani e' stato ordinato di continuare a vendere alcoolici e sigarette, pena la chiusura totale.
Cina: aggredisce passeggeri con mattone, uiguro ucciso da polizia
Pechino, 17 giu. - Paura alla stazione di Xi'an, nella Cina centro-occidentale: un uomo di etnia uigura ha cercato di aggredire con un mattone i passeggeri in attesa di comprare il biglietto. L'uomo ei'¨ stato fermato dalle forze dell'ordine che hanno aperto il fuoco. L'uomo e' morto poco dopo in ospedale. Gli uiguri sono l'etnia minoritaria della regione autonoma dello Xinjiang, di lingua turcofona e fede musulmana, i cui gruppi estremisti rivendicano l'indipendenza del territorio dal governo centrale cinese. Gli attacchi alle stazioni con armi rudimentali, come i coltelli, sono stati tra i piu' pericolosi atti di violenza verificatisi nel Paese a partire dalla fine del 2013. Le autorita' dello Xinjiang stanno da tempo cercando di contenere i rischi connessi al separatismo e all'estremismo religioso nella regione: da giorni, alcune amministrazioni locali hanno aumentato i controlli in occasione dell'inizio del Ramadan, che comincia domani, tra cui anche misure per scoraggiare il digiuno e la chiusura diurna dei ristoranti che servono piatti tipici della cucina halal.
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