Pechino, 23 nov. - Borse in caduta in Cina, dove le piazze di Shanghai di Shenzhen hanno subito le perdite più consistenti in una singola seduta negli ultimi diciassette mesi, da giugno 2016, trainati al ribasso dalle turbolenze sul mercato dei bond sovrani a dieci anni e dai timori degli investitori di una stretta delle autorità per arginare l'effetto leva in finanza. L'indice Composite di Shanghai ha chiuso in ribasso del 2,29% a 3351,92 punti, mentre Shenzhen ha fatto peggio terminando la seduta in calo del 3,33% a 11175,47 punti. L'indice Csi 300 è sceso fino a un calo 3,3% prima di chiudere in ribasso del 3%; l'indice ChiNext, il Nasdaq cinese, ha chiuso in calo del 3,2%, al ribasso più ampio degli ultimi quattro mesi. Chiude in ribasso anche la Borsa di Hong Kong, che ha ceduto quasi un punto (-0,99%), scendendo a quota 29.707,94 punti, terminando una striscia consecutiva di cinque giorni di rialzi che avevano portato ieri l'indice Hang Seng sopra quota trentamila punti per la prima volta in un decennio.
A trainare al ribasso i mercati cinesi sono stati soprattutto i timori per possibili nuovi giri di vite per contenere la crescita del debito. La volatilità del settore obbligazionario, secondo gli analisti, ha avuto ripercussioni anche sul mercato azionario, in un momento in cui la Cina sta operando un giro di vite sul settore dell'internet finance. Martedì scorso, le autorità finanziarie cinesi, tra cui la People's Bank of China (la banca centrale cinese) e altri organi finanziari avevano deciso di terminare tutte le procedure di approvazione per le nuove società di prestiti on line per contenere i rischi del settore finanziario.
Per gli analisti sentiti dall'agenzia Bloomberg, è improbabile, però, un intervento del governo, come accadde nell'estate del 2015, quando il panico era diffuso tra gli investitori. Resta comunque "una brutta notizia per il mercato azionario", secondo Castor Pang, capo del settore Ricerche presso Core-Pacific Yamaichi HK. "L'impatto di un così rapido incremento dei ritorni sui bond è simile a quello di un aumento dei tassi di interesse". Più tenue il giudizio di Dickie Wong, direttore esecutivo delle Ricerche di Kingston Securities. "Non penso sia un crollo", ha affermato, prevedendo che il governo non interverrà per risollevare il mercato. "Lo yuan è stabile e il mercato azionario si sta comportando bene". La valuta cinese si è rafforzata di 269 punti base sul dollaro, oggi, a quota 6,6021 sul biglietto verde.
23 NOVEMBRE 2017
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