Roma, 21 gen. - Intervista ad Antonio Talia (corrispondente di AGI da Pechino) sulla visita di Hu Jintao a Washinton (questo articolo)
"Il viaggio di Stato - con ogni probabilità l'ultimo negli USA prima che Hu Jintao termini il suo mandato nel 2012 - doveva costituire anche l'occasione per fare il punto sulle questioni che hanno agitato le acque tra le due sponde del Pacifico nel corso di tutto il 2010: dal caso Google – con le accuse di pirateria informatica rivolte alla Cina dal colosso informatico di Mountain View e il successivo, parziale ritiro dall'Impero di Mezzo- alla fornitura di equipaggiamento militare statunitense all'isola di Taiwan, che i cinesi considerano parte integrante del proprio territorio; dall' incontro tra Barack Obama e il Dalai Lama – per Pechino un "lupo travestito da agnello" a capo di un movimento separatista - alle controversie nel Mar Cinese Meridionale, che vedono l'America porsi a difensore degli interessi di undici diverse nazioni intimorite dal dinamismo cinese; da quelle tra Cina e Giappone al dossier nucleare nordcoreano, fino agli interessi che ruotano intorno alle "terre rare", gruppo di minerali d'importanza strategica vitale per l'industria hitech, di cui la Cina controlla le esportazioni. Fino a giungere alle questioni chiave: gli squilibri economici tra Pechino e Washington, causati secondo gli USA da una moneta che i cinesi mantengono artificialmente al di sotto del suo valore reale per garantirsi vantaggi sleali negli scambi con l'estero, ma che a detta della Cina sarebbero invece provocati dai divieti sull'esportazione di prodotti ad alto contenuto tecnologico che l'America applica nei suoi confronti".
Conduce Valeria Manieri, in collegamento da Pechino Antonio Talia.