Shanghai, 5 mag. – Tutti assieme appassionatamente, in fila ordinata, per entrare al padiglione italiano. "Serbiamo grandi aspettative nei confronti del padiglione italiano; crediamo che l'Italia sia un paese molto affascinante, ricco di storia e dalla cultura raffinata": così una giovane coppia, mentre si accoda al serpentone che costeggia l'edificio progettato dall'architetto Imbrighi. I volontari dell'Expo annunciano un tempo d'attesa variabile, stimato attorno ai trenta minuti; ma il flusso all'ingresso è costante e soltanto dopo una quindicina di minuti si varca la soglia di quello che, all'interno del parco Expo, può essere considerato il confine italiano. Una breve passeggiata tra le varie sale è sufficiente per intuire quale sia l'indice di gradimento nei confronti del nostro padiglione. Macchine digitali e cellulari di ultima generazione alla mano per farsi immortalare di fronte ad un insolita Ferrari color verde acido, facce sorridenti e naso all'insù per ammirare il campo di grano e papaveri che pende dal soffitto nella stanza 'A bite of Italy' e la riproduzione della cupola del Duomo di Firenze opera del Brunelleschi nella corte centrale. È difficile stabilire cosa attiri di più il visitatore cinese: mescolandosi tra la folla di turisti e origliandone le conversazioni si sentono di continuo esclamazioni del tipo "guarda, le scarpe di Ferragamo", "andiamo a fotografare la Cinquecento", "quanti formati di pasta, oggi mangerei volentieri un piatto di maccheroni", "come è bello il vestito rosso", "come sono fortunati i volontari che lavorano qui, indossano scarpe e borse PRADA", "la prossima Expo si svolgerà a Milano, sarebbe bello poterci andare" … etc. Altrettanti riscontri positivi si ottengono scambiando qualche battuta con i visitatori all'uscita del padiglione. "È uno dei padiglioni più belli che ho visitato; sono esposti numerosi prodotti che rappresentano l'artigianalità italiana, altri che raccontano lo stile di vita e ce ne sono anche diversi ad alto contenuto tecnologico"; "È il padiglione più bello tra quelli europei. Creativo, innovativo e con tecnologie all'avanguardia"; "Mi ha colpito, l'impressione è molto positiva. Incredibile l'orchestra sospesa sulla parete, mi domando se si tratta di strumenti originali o modellini"; "Tutto molto interessante e raffinato, si vede che è frutto del gusto italiano, viene voglia di visitare l'Italia"; "Al secondo piano non c'è molto da vedere, tuttavia i filmati interattivi sono assolutamente innovativi": queste sono soltanto alcune delle dichiarazioni che Agichina24 ha raccolto in questi primi giorni. Sembrerebbe proprio che l'Italia abbia superato l'esame: la 'vox populi' promuove il padiglione e le conferme di un boom di presenze arrivano anche dall'alto. "Fino ad oggi abbiamo avuto più visitatori del previsto- dice il Ministro Maria Assunta Accili, Segretario Generale del Commissariato-, secondo le statistiche un quinto dei visitatori dell'Expo transita per il nostro padiglione. Il passaparola gioca la sua parte ". Tutto positivo quindi? Il bilancio è sicuramente in forte attivo, ma qualche critica da parte dei visitatori cinesi non manca: "In questo padiglione non hanno ancora acceso l'aria condizionata"; "È un vero peccato che non si possa ottenere il timbro sul passaporto expo, dovrebbero provvedere", "L'offerta merceologica all'interno del negozio è un po' limitata, alcuni prodotti sono troppo voluminosi per essere acquistati nel corso della visita all'Expo e i prezzi sono un po' troppo elevati". Tanti apprezzamenti e alcune critiche, di cui un paio dovrebbero essere risolte nel giro di pochi giorni. L'Italia è partita all'attacco, e se i numeri dell'Expo non deluderanno le attese (le previsioni da parte delle autorità parlano di 70milioni di visitatori lungo i 6 mesi della manifestazione), saranno in molti a fare un 'viaggio in Italia'.