Pechino, 25 ott. - E' un presidente Napolitano che sceglie di non commentare le vicende italiane ma preferisce incitare gli imprenditori italiani in Cina in un breve discorso tenuto all'ambasciata d'Italia a Pechino. "Mi trovo a 8000 chilometri di distanza, non ritengo opportuno commentare altre vicende" ha detto il presidente Napolitano in merito alle recenti vicende italiane. Il Presidente ha invece sottolineato il ruolo fondamentale svolto dalla comunita' imprenditoriale italiana in Cina. "Noi abbiamo la fortuna di avere capito cosa stesse succedendo in Cina prima di altri attraverso la lezione di personaggi come Nenni e Moro. Adesso si tratta di prendere atto dello sviluppo attuato dalla Cina negli ultimi 30 anni e del balzo degli ultimi 20. Io sono qui per testimoniare gli sforzi di comprensione che dobbiamo fare, che sono essenziali per dare il nostro contributo allo sviluppo della Cina". Il Presidente della Repubblica ha poi continuato a incitare gli imprenditori italiani: "ci diamo da fare per far conoscere quello che l'Italia oggi esprime in capacita' di iniziativa del nostro mondo imprenditoriale. Tutto cio' e' molto utile anche per bilanciare rappresentazioni, magari tendenziose, di una realta' politica sempre turbata da fibrillazioni e tensioni. Voi siete la testimonianza di come l'Italia, nonostante i problemi che abbiamo, non solo politici ovviamente, ma anche problemi di crescita della nostra stessa economia, sia una realta' che verso l'esterno dimostra di apparire dinamica. Lo sforzo di internazionalizzazione che hanno fatto non solo le grandi, ma anche le medie imprese italiane, e' eccezionale. Viva la capacita' di proiezione, di presenza fisica e di capitali e di progetti delle nostre imprese in Cina. E' veramente una garanzia per il futuro dell'Italia, una promessa di ulteriori sviluppi della presenza internazionale dell'Italia. Agli imprenditori italiani in Cina posso solo dire: crescete e moltiplicatevi!".
NAPOLITANO IN VISITA ALLA CITTA' PROIBITA
Pechino, 25 ott.- Secondo giorno a Pechino per Giorgio Napolitano, prima che la visita di Stato in Cina entri nel vivo con una fitta agenda di impegni politici. Il Presidente della Repubblica e la signora Clio hanno visitato in mattinata la Città Proibita, immenso cuore della Pechino di epoca imperiale alle spalle di Piazza Tian an Men. Nel corso della visita -durata circa 40 minuti- alla delegazione presidenziale italiana sono state aperte le porte della Sala della Suprema Armonia, una delle sale del trono degli imperatori cinesi al cui restauro del 2006 ha contribuito un'équipe di tecnici italiani. "La visita della Città Proibita è sempre una grandissima emozione per la magica testimonianza che essa rappresenta di una civiltà millenaria, intorno alla quale si intravede il profilo della nuova Cina nella sua straordinaria trasformazione e crescita" ha scritto Napolitano nel libro degli ospiti riservato ai capi di Stato. Nonostante la bassa temperatura, il Presidente ha poi voluto approfittare della giornata limpida per passeggiare brevemente nei pressi della Torre della Campana e della Torre del Tamburo, una delle zone storiche meglio conservate della città.
Nel pomeriggio il Presidente si recherà al China World Museum, dove gli unici due stranieri a essere ricordati sono gli italiani Marco Polo e Matteo Ricci. Dopo il ricevimento di questa sera all'Ambasciata d'Italia, il calendario politico del Presidente della Repubblica prevede per domani un intervento all'Aula Magna della Scuola Centrale del Partito Comunista Cinese e un colloquio con il presidente cinese Hu Jintao. Mercoledì Napolitano incontrerà il Presidente dell'Assemblea Nazionale del Popolo Wu Bangguo; successivamente verrà ricevuto dal premier Wen Jiabao a Zhong Nan Hai, da molti ribattezzata "La Nuova Città Proibita", residenza che ospita i massimi vertici del Partito Comunista Cinese. La visita prosegue poi alla volta di Shanghai, – dove sta per terminare l'Esposizione Universale 2010- per concludersi il 30 ottobre a Macao e Hong Kong. "Roma e Pechino oggi possono vantare un maturo dialogo politico, un intenso scambio economico e commerciale, una crescente collaborazione in campo culturale" ha dichiarato domenica il Presidente della Repubblica in un'intervista all'agenzia di Stato Nuova Cina. "La ricchezza del rapporto bilaterale ha altresì permesso e permette all'Italia di giocare un ruolo di 'ponte' all'interno del nascente partenariato tra Unione Europea e Cina". La visita in Cina del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è legata a numerose ricorrenze: il quarantennale delle relazioni diplomatiche tra Roma e Pechino; il 400simo anniversario dalla morte del missionario gesuita italiano Matteo Ricci, famoso in Cina col nome di Li Madou; l'avvio dell'Anno Culturale della Cina in Italia. di Antonio Talia
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