Pechino, 14 ott. - Superare le secche della crisi grazie ad una burocrazia più snella e un'economia più fluida: questa la matrice comune delle due iniziative per la riforma delle procedure autorizzative per i permessi di residenza lanciate dal Consiglio di Stato di Pechino e dal Sindaco di Shanghai Han Zheng. Procedendo con ordine, da Pechino il Consiglio di Stato, di fatto la prima autorità amministrativa del Paese, ha chiesto a tutte le città (con l'eccezione di Pechino, Shanghai, Tianjin e Chongqing) di far cadere ogni restrizione sui permessi di residenza per i laureati cinesi, consentendo loro di andare alla ricerca di un lavoro dove lo ritengono più opportuno. Secondo un rapporto dell'Accademia Cinese di Scienze Sociali (CASS) alla fine del 2008, il tasso di disoccupazione tra i nuovi laureati sorpassava il 12% e si rifletteva in ben 1.5 milioni di disoccupati. Inoltre, a detta del Ministero per le Risorse Umane e la Sicurezza Sociale, quest'anno altri 6.1 milioni di laureati penetreranno nel mercato del lavoro. Zheng Gongchen, legislatore esperto e studioso di spicco a livello nazionale in materia di sicurezza sociale, ha dichiarato al China Daily che "le famiglie cinesi hanno investito delle fortune per gli studi dei figli e hanno grandi aspettative per le loro carriere future; se i numerosi neo-laureati non riusciranno a trovare un lavoro adatto alla loro preparazione, sarà un enorme spreco di talenti". La centralità della questione è ribadita nel documento ufficiale del Consiglio di Stato, dove si legge: "I laureati sono un'importante risorsa e tutti governi locali devono dare assoluta priorità al loro collocamento, anche adottando misure innovative". La libera circolazione dei lavoratori è più che innovativa: è rivoluzionaria e implica un impatto enorme sulla mobilità sociale. Da Shanghai, fa eco il sindaco Han Zheng. Nei giorni scorsi il Congresso del Popolo ha lavorato su un progetto che consentirà agli stranieri più importanti per il tessuto economico della città, i cosiddetti "esperti qualificati", di guadagnare un permesso di residenza permanente. "La nostra città diventerà una scena capace di attirare talenti da tutto il mondo e di metterli in condizione di lavorare al meglio e di avviare il loro business" ha dichiarato Han alla fine della sessione annuale del Congresso, specificando che tutti i dettagli della nuova norma saranno annunciati entro la fine di marzo. Secondo le prime anticipazioni, gli stranieri che puntano a ottenere lo status di "esperti qualificati" devono risiedere in città già da qualche tempo ed essere in possesso di un permesso di residenza temporaneo, pagare le tasse presso la municipalità di Shanghai, ed essere liberi da qualsiasi pendenza penale.