Roma, 17 dic. - Le aziende italiane non solo non investono in Cina per un problema di deficit di conoscenza, risorse finanziarie e mentalità - problemi arcinoti -, ma hanno persino paura a vendere i loro prodotti ai cinesi. E' questa l'analisi di Luca Barelli, consulente d'impresa e Chief Representative di Confimpresa nella provincia cinese dell'Hebei. Gli italiani vogliono andare a Pechino e a Shanghai - "sbagliano" dice Luca" quelli sono mercati ormai saturi, in Cina bisogna investire altrove" - e l'Hebei - che pure sempre a Nord sta - non viene neanche presa in considerazione.
"La mia prima esperienza diretta con imprenditori cinesi risale al 2003, quando presentai un'azienda biellese alla Heilan - grande gruppo tessile cinese - tramite l'intermediazione di un giovane businessman cinese che viveva in Italia da alcuni anni e che ci accompagnò anche in qualità di interprete. Fin da subito nacquero non poche incomprensioni che però addussi ad un potenziale scarso interesse da parte cinese".
Luca Barelli è consulente d'impresa e Chief Representative di Confimpresa nella provincia dell'Hebei.
Conduce Valeria Manieri, in collegamento da Pechino il corrispondente di AGI Antonio Talia.