I tempi sono maturi: Hong Kong, Regione Amministrativa Speciale che fa parte della Cina dal 1997 ma mantiene una politica interna e una moneta propria, firmerà presto con Pechino un accordo per utilizzare lo yuan come moneta di scambio con la confinante provincia del Guangdong. Gli scambi tra le due zone- almeno quelli ufficiali- avvengono attualmente in dollari Usa o in dollari di Hong Kong e l'introduzione dello yuan(detto anche rembimbi) rappresenta un passo estremamente significativo verso la definitiva internazionalizzazione della valuta di Pechino, che al momento non può essere scambiata al di fuori dei confini cinesi. "I dettagli del piano saranno resi pubblici al più presto" ha dichiarato il governo di Hong Kong in un comunicato ufficiale, diffuso dopo un incontro tra il leader locale Donald Tsang e i funzionari della provincia del Guangdong tenutosi martedì scorso. Il governo di Pechino aveva già annunciato in dicembre l'intenzione di liberalizzare la sua moneta e fare dello yuan la valuta di scambio tra alcune province cinesi e gli stati stranieri confinanti: alla luce di queste dichiarazioni quello con Hong Kong -dove è già possibile acquistare bond e aprire conti correnti in rembimbi- appare quindi un esperimento, forse il primo di una lunga serie. Anche membri dell'Asean (l'Associazione delle Nazioni del Sudest Asiatico) come Vietnam e Laos che confinano con il Guangxi o lo Yunnan potrebbero presto trovarsi a commerciare con queste regioni cinesi utilizzando lo yuan. Il China Securities Journal, inoltre, ha riferito la settimana scorsa che a Shanghai alcune banche selezionate, tra cui Bank of Communications e Bank of China, inizieranno presto degli esperimenti di operazioni commerciali transnazionali fissate in rembimbi. Proprio ieri il premier cinese Wen Jiabao, nel corso del discorso di apertura dell'Assemblea Nazionale del Popolo, ha ribadito che Pechino manterrà sostanzialmente stabile il tasso di cambio della sua moneta. Lo yuan/rembimbi, insomma, punta a diventare una pregiata valuta internazionale; ma non in un futuro immediato.