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Il risultato dell'alchimia tra Bruno Frisoni e la sua musa – e amica – Ines de la Fressange è che Roger Vivier, marchio entrato nel 2000 nell'orbita del gruppo Tod's di Diego Della Valle, ha continuato a crescere conquistandosi un posto di rilievo nella nicchia delle calzature e degli accessori di lusso. Nei primi sei mesi del 2010 i ricavi sono arrivati a 9,5 milioni, in crescita del 28,3% rispetto ai 7,4 milioni del primo semestre 2009, e nello scorso anno sono stati aperti negozi a Hong Kong, Taipei, Osaka e Miami, che si sono aggiunti a quelli di Parigi, Londra, Milano e New York.
Oltre che alle scarpe, Bruno Frisoni si è dedicato a borse, piccola pelletteria, bigiotteria-gioielleria e occhiali: «Per i prossimi due anni mi concentrerò esclusivamente su Roger Vivier, "congelando" l'impegno sul marchio che porta il mio nome – spiega lo stilista –. Mi piace pensare a quello che facciamo come "lusso industriale": non tutto è fatto a mano, ma ogni cosa è fatta sfruttando il know how artigianale sviluppato negli anni in Italia, un know how che si è evoluto in una pratica semi-industriale. Roger Vivier oggi è un prodotto che nasce in Francia, si evolve in Italia e poi è pronto per il mondo. Questa "natura composita" mi assomiglia molto», sorride Frisoni, nato in Francia da genitori emiliani. La collezione di scarpe, borse e gioielli per la prossima primavera-estate è tra le più articolate e gioiose create finora dallo stilista, uomo di frivola, ma assai raffinata intelligenza. «Prendo un foglio bianco e disegno con tutto quello che ho a portata di mano, matite, pennarelli, acquerelli. Penso sempre alla figura intera di una donna, non solo ai suoi piedi o alle sue gambe. Anche per questo fin dall'inizio mi è venuto naturale creare borse, oltre che scarpe». L'ispirazione può venire da qualsiasi cosa: Frisoni, come tutti gli artisti, si muove nel mondo assorbendo ogni stimolo, con tutti i suoi sensi. Osserva con occhio discreto e inesauribile curiosità ciò che lo circonda e poi traduce, per le vie imperscrutabili della creatività, la sua visione del mondo nelle sue collezioni.
Dopo la Cina, visiterà New York e Miami, incontrando in boutique le clienti Roger Vivier: «Per uno stilista è divertente e importante vedere chi sceglie il tuo prodotto e come lo indossa: anche quando sono a Parigi vado spesso in negozio, non potrei fare a meno del contatto con le persone, mi piace vedere cosa preferiscono ed è interessante cercare di capire, o intuire, il perché».
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18/10/2010
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