LA LUNGA MARCIA VERSO IL GAOKAO
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LA LUNGA MARCIA VERSO IL GAOKAO

LA LUNGA MARCIA VERSO IL GAOKAO

Costume e società
LA LUNGA MARCIA VERSO IL GAOKAO
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Roma, 22 giu. – La lunga marcia verso il gaokao, la prova annuale per l'ingresso all'università, anche quest'anno si è conclusa per oltre 9 milioni di studenti cinesi, ma dopo tre giorni d'esame solo per il 68% di loro sarà possibile accedere ai corsi. A causa della politica del figlio unico, la vita di ogni giovane cinese è rigidamente programmata sin dalla nascita, i genitori concentrano tutti i loro sforzi (e i risparmi di una vita) e ripongono tutte le loro speranze in un figlio che sperano diventi un "dragone". Il superamento del gaokao, unica via d'accesso agli atenei cinesi, garanzia di un lavoro decente e quindi di successo nella vita, costituisce una tappa obbligata. Ma questo sistema di selezione meritocratica sta ricevendo dure critiche all'interno del Paese di Mezzo. I detrattori mettono principalmente in discussione la reale preparazione acquisita dagli studenti nei dodici anni di duro lavoro che precedono l'esame. Il primo imprescindibile passo verso l'ascesa è la prova d'ingresso alle elementari cui sono sottoposti i bambini alla fine dell'asilo, successivamente i genitori non esitano a spostare la residenza del proprio figlio in un altro quartiere - non importa quanto lontano - se l'istituto è migliore. Il che solitamente equivale a dire privato. Da questo momento in poi il programma di studio consiste nel trascurare tutto ciò che non è funzionale al superamento del gaokao: lo scopo dell'educazione non è garantire un'istruzione di base quanto piuttosto fornire una cultura che sia strumentale per il superamento dell'esame d'accesso all'università. Da passare possibilmente con un ottimo punteggio finale. La pressione che grava sugli studenti cinesi è costante e diventa insostenibile l'ultimo anno delle superiori, durante il quale a molti non viene concesso di riposare nemmeno durante il fine settimana. Apprendimento mnemonico e mancanza di creatività individuale, ecco cosa si richiede a coloro che vogliano vedere il proprio nome scintillare sulla "targa d'oro" dell'élite degli ammessi a una prestigiosa università.
Per gli studenti cinesi, tuttavia, il gaokao non è semplicemente l'unica maniera di accedere agli studi universitari: l'esame resta anche l'unica possibilità per i figli delle famiglie meno abbienti di migliorare la proprio condizione. È evidente l'eredità degli antichi esami imperiali che, concepiti come strumento di mobilità sociale, virtualmente consentivano anche ai figli di contadini di accedere all'élite dei funzionari-mandarini. Allora come oggi la realtà è ben diversa. Se uno studente di una remota provincia della Cina desidera iscriversi in una delle università più prestigiose come Qinghua e Beida aPechino o Fudan a Shanghai (nella Top 100 mondiale stilata nel 2009 da Times Higher Education), dovrà ottenere un punteggio nettamente superiore a quello di un coetaneo che già risiede in città, dal momento che l'accesso di studenti provenienti da altri luoghi della Cina è regolato da quote prestabilite. A meno di non essere così fortunati da appartenere a una minoranza etnica, a una famiglia originaria di Taiwan o altro gruppo sociale cui sono garantite delle speciali concessioni e un punteggio bonus. L'esame si basa sul sistema 3+x: tre materie obbligatorie - matematica, inglese e cinese (quest'ultima consiste in un saggio a partire da una traccia che varia in base alla provincia)-, a cui se ne aggiungono altre tre che variano a seconda dell'indirizzo scelto, umanistico o scientifico. Per le materie obbligatorie si possono ottenere fino a 150 punti, le altre tre valgono un massimo di 100, per un totale di 750 punti. Il minimo da totalizzare per sperare di entrare in una delle principali università del paese è di 550. Ottenere un punteggio alto ed accedere in uno dei 10 migliori atenei della Cina diventa lo scopo di una vita. Gli studenti cinesi sono chiamati a esprimere una preferenza riguardo al corso di laurea ma gran parte di loro, concentrati solo a superare l'esame, non ha idea di quale tipo di studi intraprendere, così sul motore di ricerca Baidu si accavallano i post: "Quale specializzazione dopo 4 anni offre le migliori prospettive di occupazione?" oppure "Mia sorella vorrebbe studiare economia, il tasso d'occupazione è alto dopo la laurea?". In ogni caso, la possibilità di realizzare i propri desideri risente del punteggio raggiunto all'esame e in fin dei conti non importa se si verrà destinati a un indirizzo di studi che non era quello desiderato.
Il gaokao è un vero e proprio affare di Stato. Considerando che da questa dura selezione usciranno le future classi dirigenti, l'intero Paese di Mezzo si mette in moto per offrire un ambiente il più possibile confortevole per gli studenti: sospese le cause di divorzio dei genitori i cui figli dovranno sostenere la prova, vietati i rumori molesti, chiusi i cantieri, incoraggiato l'utilizzo di mezzi pubblici (mentre viene permesso a coloro che trasportano gli studenti di aggirare le norme di sicurezza alla guida), aumentati i controlli per il timore di attacchi contro le scuole, imposta la chiusura anticipata degli internet cafè e dei luoghi di svago mentre la polizia setaccia la rete alla ricerca di quei siti che offrono aiuti illegali per il superamento dell'esame. È infatti in crescita il numero di coloro che cercano di aggirare i rigidi controlli dei metal detector all'ingresso delle scuole o delle telecamere installate nelle aule, per introdurre ogni tipo di dispositivi che consentano comunicazioni con l'esterno. Auricolari wireless, ricetrasmittenti nascoste in orologi da polso, falsi occhiali: un set il cui costo totale supera gli 800 euro. Dall'altro capo del filo ci sono gruppi di genitori e insegnanti conniventi riuniti in task force per elaborare prontamente le risposte ai quesiti. Dal Gansu al Fujian sono scattate le manette per 58 individui quest'anno, tutti accusati di aver venduto dispositivi per imbrogliare all'esame Malgrado le strette misure attuate, a ogni modo, alcuni studenti hanno dichiarato di aver barato.
L'altra faccia della medaglia è rappresentata quei ragazzi che non riuscendo a sopportare una pressione eccessiva, finiscono col togliersi la vita. Spesso si tratta di chi è già al secondo tentativo, perché sulla spinta della società moderna è impensabile andare incontro a una vita che non sia costellata di ricchezza e successo, garantiti da un posto di lavoro in un'impresa o un ufficio prestigiosi e raggiungibile esclusivamente attraverso il gaokao. Nel destino di chi ha deluso le aspettative dei proprio genitori le alternative sono limitate - un impiego in fabbrica o la formazione in istituti professionali- e a quei 3 milioni di studenti che quest'anno non passeranno l'esame si rivolge l'appello di uno dei più famosi e controversi scrittori cinesi, Zheng Yuanjie, che nel suo blog sottolinea che la sua preparazione scolastica si è fermata alla quarta elementare. Contemporaneamente, dalle colonne del China Daily, un opinionista sottolinea che fallire al gaokao è tutt'altra cosa che fallire nella vita, aggiungendo che ci sono un'innumerevole quantità di cose che questo esame non è in grado di testare e che è possibile eccellere anche senza passare per il sistema educativo cinese. Significativamente, negli ultimi anni si è registrato un sensibile calo nel numero di iscritti all'esame. Sono infatti molti i ragazzi che preferiscono inserirsi al più presto nel mondo del lavoro a fronte degli oltre 2 milioni di neolaureati, circa un terzo del totale, che nel 2009 si sono trovati senza un impiego a un anno dalla laurea. Attualmente la disoccupazione giovanile è una delle principali questioni irrisolte della Cina contemporanea e un potente fattore di instabilità sociale. Una studentessa cinese di 25 anni, a Roma per un corso intensivo di italiano, mi racconta: "In Cina trovare un impiego per i neolaureati è sempre più difficile (…) io mi sto preparando da sempre con impegno, prima o poi dovrò affrontare questo problema: desidero lavorare". Una volta finita la pressione per lo studio subentra quindi lo stress per la mancata occupazione. Su un blog cinese uno studente richiama l'attenzione sull'atteggiamento sbagliato che i giovani hanno nei confronti del mercato del lavoro: "Dobbiamo cambiare il nostro modo di cercare lavoro. Molti pensano di avere un'istruzione elevata e quindi di essere adatti a un lavoro ben pagato. Ma mancano di esperienza. Dobbiamo cercare un impiego indipendentemente dal salario, acquisire conoscenze, solo così potremmo realizzare i nostri ideali". C'è chi decide di nascondere la testa sotto master, dottorati e certificazioni di ogni genere; chi ci prova con i concorsi per impieghi pubblici; i più disperati infine fanno domanda per vendere carne di maiale e finiscono col bruciare il sudato diploma. Per questo fiume di figli unici il problema della disoccupazione è gravoso, trovare un impiego inadeguato al titolo di studio conseguito è considerato una vergogna, non trovarlo del tutto - e quindi non avere la possibilità di creare una famiglia - vuol dire deludere le speranze dei genitori che avevano programmato di affidarsi alle loro cure una volta anziani.
Dormono invece sonni tranquilli gli oltre 200 mila studenti che hanno deciso di proseguire gli studi all'estero, una tendenza che si va consolidando come dimostra China Education Expo, quest'anno alla sua decima edizione. Dopo aver passato il test attitudinale e aver ricevuto offerte e borse di studio da prestigiose università statunitensi, questi giovani cinesi si preparano a volare oltreoceano per andare incontro al loro futuro. Oltre ad essere sottoposti a una pressione notevolmente minore e ad avere maggiori possibilità di formarsi in un ateneo di spicco, molti ragazzi sostengono che una preparazione più orientata alla pratica, a uno sviluppo a tutto tondo e la possibilità di studiare in un ambiente flessibile, stimolante e internazionale, li doteranno di abilità che li renderanno più competitivi e appetibili nel difficile mercato del lavoro del loro paese d'origine.


di Valeria Puntillo

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