La Cina non pare più così vicina
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La Cina non pare più così vicina

La Cina non pare più così vicina

COMPETITIVITÀ
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L'ultimo posto al mondo dove trasferire dalla Cina la manifattura di prodotti diventati ormai commodity dovrebbe essere, a lume di logica, Tokyo. La scelta di Hewlett-Packard di tornare a produrre pc in Giappone sembra da kamikaze in una guerra ormai da considerare perduta, dopo l'annuncio della ritirata strategica dall'intero settore. Il progetto avviato da tempo, però, poggiava su basi razionali: l'aumento dei costi fissi ha ridotto sensibilmente la convenienza del made in China rispetto a un Paese avanzato che sta facendo miracoli per cercare di mantenere una consistente base manifatturiera. È un segnale che sembra rafforzare una tendenza già in corso da anni, che aveva premiato in particolare alcuni Paesi del Sud-Est asiatico e che sembra ampliarsi in altre direzioni, tra cui l'America Latina. Dal costo del lavoro all'inflazione, dai timori per la tutela della proprietà intellettuale alle attese di rivalutazione della moneta, Pechino appare meno attraente come destinazione di investimenti. Questa dinamica, più che le pressioni politiche dall'esterno, potrà indurre le autorità a dare un colpo di acceleratore al riequilibrio già in atto di un'economia destinata a dipendere meno dalle esportazioni e più dalla domanda interna.

27/08/2011
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