Il governo centrale intende allentare le regole per gli investimenti esteri in Cina, conferendo maggiori poteri ai governi locali. Ad annunciare la notizia il quotidiano di Hong Kong Da gong bao, secondo cui Pechino avrebbe innalzato i limiti per gli investimenti dall'estero, che richiedono solo l'autorizzazione del governo locale e non centrale, a circa 35 milioni di euro. Dare maggiore potere di scelta ai 33 governi di livello provinciale, incluse le due grandi municipalità di Pechino e Shanghai, significa, secondo il quotidiano di Hong Kong, "migliorare l'autonomia dei governi locali ad attrarre investimenti esteri e velocizzare l'approvazione dei progetti". Secondo le leggi vigenti dal 2004, i progetti finanziati da gruppi stranieri che ammontano a circa 78 milioni di euro devono essere sottoposti alle autorità centrali per essere approvati. Lo scorso anno la Cina ha registrato un record di investimenti stranieri diretti, che hanno superato i 71 miliardi di euro, un quarto in più rispetto all'anno precedente. Il governo mostrerebbe comunque preoccupazione per il rallentamento del flusso di investimenti dovuto alla crisi globale.