IL GIOCO DEL SECOLO AMERICANO
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IL GIOCO DEL SECOLO AMERICANO

IL GIOCO DEL SECOLO AMERICANO

L’opinione di Geminello Alvi
IL GIOCO DEL SECOLO AMERICANO
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Pechino, 11 nov. - Con l'ultimo alleggerimento quantitativo lanciato dalla Federal Reserve la settimana scorsa gli Stati Uniti si preparano a iniettare nuova liquidità sui mercati per 600 miliardi di dollari in pochi mesi.  Pechino rispedisce al mittente le accuse di manipolazione di valuta, sostenendo che la manovra provocherà l'afflusso di capitali speculativi sui mercati delle economie emergenti. Il Cancelliere tedesco Angela Merkel ammonisce che il peso delle operazioni sulle monete non può essere sostenuto esclusivamente dall'euro, mentre mancano poche ore al vertice G20 di Seoul dove si dovrebbe discutere proprio degli squilibri tra le valute globali. Geminello Alvi, economista, autore di libri come "Le seduzioni economiche di Faust" e "Il Secolo Americano", non crede che si stia combattendo una guerra delle valute. Professore, che scenari apre il nuovo quantitative easing deciso dalla Fed?

 

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Il dollaro continua ad essere "la nostra moneta e il vostro problema"? Siamo di fronte a una guerra valutaria?
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L'interdipendenza tra Cina e America sta relegando sempre più l'Europa ai margini?

 

Tra qualche ora si svolgerà il summit G20 di Seoul, e molti suggeriscono che sia ormai nato un nuovo modello, quello cinese. Lei è d'accordo con questa visione? Potrebbe soppiantare il modello americano?

 

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