HU JINTAO: "RIDURREMO SURPLUS COMMERCIALE"

Pechino, 12 dic.- La Cina celebra il decimo anniversario dal suo ingresso nella WTO, e Hu Jintao assicura che risolverà il problema degli squilibri commerciali con le nazioni che vantano grandi deficit negli scambi con il Dragone: "Rafforzeremo la cooperazione economica con quelle nazioni che mantengono un forte deficit commerciale con la Cina, e lavoreremo insieme per risolvere gradualmente gli squilibri - ha detto il presidente cinese in un discorso pronunciato domenica presso la Grande Sala del Popolo a Pechino - e aumenteremo l'import per sostenere la trasformazione del nostro modello di scambi con l'estero, con l'obiettivo di promuovere un equilibrio nella bilancia internazionale dei pagamenti".

 

"La Cina non è deliberatamente alla ricerca del surplus commerciale" ha aggiunto Hu Jintao: le parole del presidente cinese suonano come una risposta alle continue critiche, soprattutto da parte americana, che accusano la Cina di ottenere vantaggi economici sleali negli scambi con l'estero tanto attraverso la manipolazione artificiale della sua moneta quanto con politiche protezioniste che bloccano l'accesso dei beni stranieri e pratiche di dumping sui prodotti esportati.

 

Gli ultimi dati economici, pubblicati sabato scorso, mostrano che a novembre il surplus commerciale cinese si è affievolito: secondo le statistiche dell'Amministrazione Generale delle Dogane di Pechino, il mese scorso il Dragone ha totalizzato un surplus pari a 14.53 miliardi di dollari contro i 17.03 miliardi registrati in ottobre, un rallentamento che si situa al di sotto delle previsioni degli analisti - Bloomberg ipotizzava 13.8 miliardi di dollari -, segno che la crisi del debito pubblico europeo si fa sentire sull'immensa macchina dell'export dell'Impero di Mezzo (questo articolo  e questo articolo).

 

Gli altri dati mostrano anche un calo dell'export, che a novembre è cresciuto del 13.8% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, un risultato che - se si escludono le distorsioni dei mesi di gennaio e febbraio, nei quali tradizionalmente si celebra il Capodanno Cinese - porta le esportazioni del Dragone ai minimi dal dicembre 2009. 

 

Le statistiche pubblicate sabato confermano il trend registrato con la precedente raffica di dati pubblicata dal governo di Pechino: a novembre il Purchasing Managers' Index - l'indice del manifatturiero - si è situato a quota 49.0  contro il 50.4 di ottobre, posizionandosi per la prima volta  in tre anni al di sotto della fatidica soglia dei 50 punti che segna un mercato in espansione.

 

L'economia cinese, insomma, rallenta, anche se non nella misura ipotizzata dagli analisti, lasciando spazio al governo per ulteriori manovre espansive: il 30 novembre scorso la Banca centrale cinese aveva tagliato il coefficiente di riserva obbligatoria, una mossa di segno completamente opposto a quelle adottate negli ultimi tre anni, decisa per iniettare maggiore liquidità nel sistema. Il governo di Pechino, per parare il colpo della frenata che si registra in Europa e negli Stati Uniti, punta ad aumentare i consumi interni per rendersi più indipendente dalle esportazioni.

 

"L'ingresso della Cina nell'Organizzazione Mondiale del Commercio ha portato grandi benefici alla Cina stessa e alle altre economie mondiali" ha dichiarato lunedì Davide Cucino, presidente della Camera di Commercio Europea in Cina. "In 10 anni, la Cina ha stupito il mondo, ma rimane ancora moltissimo lavoro affinché le società straniere possano competere ad armi pari".

 

La Camera di Commercio Europea, in particolare, chiede alla Cina di "liberalizzare ulteriormente il suo mercato per consentire una salutare competizione tra tutte le parti coinvolte".

 

Adesso tutti gli occhi sono puntati sulla Conferenza Economica Centrale, l'incontro a porte chiuse in cui tutti i più importanti funzionari cinesi dettano la linea economica per l'anno che verrà: iniziato lunedì, il vertice si concluderà mercoledì e sarà l'ultimo dell'era Hu Jintao/ Wen Jiabao, prima del cambio della guardia dell'ottobre 2012.

di Antonio Talia

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