Haier raddoppia la presenza in Italia
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Haier raddoppia la presenza in Italia

Haier raddoppia la presenza in Italia

Elettrodomestici. Rilevata la Elba
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Paola Guidi
VARESE
Mentre i big del bianco europeo delocalizzano e ristrutturano, il gigante cinese Haier, secondo produttore mondiale dopo Whirlpool, con ricavi per 17,5 miliardi di dollari, ha acquisito una seconda fabbrica in Italia, la Elba di Treviso che produce cucine, dopo quella di frigoriferi di Campodoro (Pd) comprata nel 2003 dalla Meneghetti. E assume trenta persone, dieci in più per la sede europea di Varese e venti in aggiunta ai 150 esistenti per il polo industriale veneto dove ha già investito quindici milioni di euro per aumentare la produzione destinata ai mercati europei e dove gli operai lavorano su più turni. Decide inoltre di trasferire dalla Cina parte della progettazione in Europa per portare sui mercati elettrodomestici di prestazioni e gusto europei. «L'azienda ha pagato lo scotto di decidere tutto dalla Cina, tentando con risultati deludenti di vendere prodotti cinesi con metodi cinesi-commenta Gianluca di Pietro market manager Haier. E per recuperare il tempo perduto abbiamo studiato, insieme a gruppi di ascolto con rivenditori e consumatori di Francia, Italia e Germania, nuovi prodotti su misura dei mercati del continente. I primi risultati li stiamo ottenendo con i combinati 3d Fridge, di classe A+, a due cassetti, che escono dallo stabilimento di Campodoro che dovrà a breve essere potenziato».
La strategia commerciale che aveva confinato la Haier a quote di mercato bassissime è stata così rivista con la firma di accordi con i più importanti gruppi della distribuzione europea, a partire dalla prima catena, la tedesca Mediamarket, alla quale seguirà Unieuro. Così Haier dispone per la prima volta - si sottolinea a Varese - di una gamma di grandi elettrodomestici completa e interamente europea con gli apparecchi del freddo e della cottura, anche da incasso, fabbricati in Italia e le lavatrici che provengono dalla Cina ma completamente riprogettate. In particolare per quanto riguarda la Elba, uno dei marchi più antichi della cottura made in Italy con una fabbrica nel trevigiano che produce piani, forni e cucine per 54 paesi compresa l'Australia e la Nuova Zelanda, è entrata nell'orbita Haier nel 2009 quando i cinesi hanno acquisito da un fondo una prima tranche del 20% della Fisher&Pykel, multinazionale neo-zelandese specialista in elettrodomestici di fascia di lusso, con l'opzione per l'intero pacchetto. Alla Fisher&Pykel la Elba era stata venduta nel 2006 dalla De' Longhi per oltre 72 milioni di euro. «Abbiamo già visto i primi risultati della nostra nuova strategia e il nostro fatturato per il bianco nel 2008 di appena 12 milioni di euro è salito nel 2009 a 28 milioni con una previsione di almeno 45 per il 2010. Per quanto riguarda l'Europa, Haier è passata dai 90 milioni di euro del 2008 ai 120 del 2009 e salirà a 200 milioni nel 2010. Nel frattempo partono le nuove fabbriche di assemblaggio di Lcd in Lituania e di plasma in Polonia». Il neo presidente europeo, il coreano ex Lg Electronics I.G. Kim, ha inoltre dichiarato che Haier intende crescere anche con acquisizioni e una delle opzioni sotto esame sembra essere quella della Antonio Merloni.
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08/12/2009
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