Di Eugenio Buzzetti
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Pechino, 28 set. - Hillary Clinton come Donald Trump per la Cina. La similitudine arriva dal Global Times, il più corrosivo dei quotidiani cinesi nei temi di politica estera, che paragona l'ex segretario di Stato Usa e candidata alle primarie democratiche al contestato rivale repubblicano, Donal Trump, per un tweet in cui usa toni accesi nei confronti del presidente cinese, Xi Jinping. Il quotidiano cinese accusa Clinton di assomigliare al miliardario che ad agosto aveva criticato la scelta del presidente Obama di tenere una cena di Stato per il presidente cinese in visita negli Stati Uniti, affermando che - fosse stato per lui - gli avrebbe dato solo un hamburger e gli avrebbe detto di non continuare a svalutare lo yuan.
Al centro della polemica, un tweet in cui Hillary Clinton definisce "senza vergogna" Xi per il discorso in difesa dell'uguaglianza dei diritti tra uomini e donne, nonostante l'arresto di un gruppo di femministe in Cina nel marzo scorso. Il Global Times accomuna i due episodi, e li definisce "vili bravate" nei confronti del presidente cinese. "Nonostante il suo acume politico come ex segretario di Stato e senatrice - spiega il quotidiano cinese riferendosi a Clinton - usa il linguaggio di Trump per presentarsi nel ruolo di agitatrice". Il Global Times incolpa anche il ruolo di internet e i toni della campagna presidenziale negli Usa per le osservazioni dell'ex first lady, al centro della vicenda legata alle e-mail istituzionali inviate attraverso un account privato di posta elettronica. "Forse - ipotizza il quotidiano - lo scandalo le ha dato un duro colpo e sta cercando di tornare in gioco rivolgendo l'attenzione sulla Cina".
Le conseguenze delle sue parole, avverte infine il Global Times, potrebbero però ripercuotersi nel tempo e interferire nei rapporti Pechino e Washington, soprattutto nel caso in cui diventi presidente degli Stati Uniti. Intanto, il popolo cinese della rete ha accolto la disputa con i toni più diversi, diviso tra chi prende le difese di Xi e chi, invece, sostiene Clinton contro l'arresto delle dissidenti, contro cui la stessa candidata si era già schierata all'epoca, definendo l'atto "imperdonabile". Più sobria, e indiretta, invece, la replica ufficiale del Ministero degli Esteri cinese che, senza citare l'episodio, ha sottolineato oggi i "positivi contributi" del Paese alla causa delle donne a livello internazionale e i progressi nel campo della parità di diritti tra uomini e donne in Cina.
28 SETTEMBRE 2015
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