Pechino, 19 apr. – La decisione del Consiglio di Stato è giunta nel fine settimana: stop ai prestiti bancari per gli aspiranti possessori della terza casa nelle città dove i prezzi immobiliari sono schizzati alle stelle e per tutti coloro che non sono in grado di dimostrare di aver risieduto e pagato le tasse per almeno un anno nell'area dove desiderano acquistare l'immobile. Il doppio giro di vite segue le misure annunciate venerdì scorso, quando un comunicato del Gabinetto cinese aveva dato un duplice ordine alle banche: alzare il tasso di interesse sui mutui delle seconde case e aumentare i depositi per l'acquisto di nuove abitazioni. In dettaglio, secondo quanto stabilito, il tasso d'interesse crescerà fino a 1,1 volte il valore di riferimento della Banca Centrale (pari all'80%) e i depositi versati per un immobile di dimensioni superiori ai 90 metri quadri saliranno di dieci punti percentuali, raggiungendo il 30% del valore di mercato nel caso in cui si tratti della prima casa e il 50% nel caso della seconda. "Di recente, i prezzi delle proprietà e dei terreni sono aumentati ad un ritmo troppo elevato, a causa di ciò i residenti hanno fronteggiato maggiori difficoltà nel risolvere i propri problemi abitativi. Dobbiamo adottare provvedimenti più rigidi e decisi per tenere le briglie del mercato immobiliare e evitare eccessivi rialzi nei prezzi in alcune città" ha riferito il Consiglio di Stato, rilanciando il proprio ruolo nella definizione di un piano operativo capace di raffreddare un mercato immobiliare surriscaldato e sventare il pericolo di una bolla. Secondo i dati dell'Ufficio Nazionale di Statistica, la situazione è davvero critica: nel mese di marzo i costi delle abitazioni nelle 70 principali città cinesi sono aumentati dell'11,7% rispetto allo stesso mese del 2009, registrando il picco più alto dell'ultimo quindicennio. Pertanto, le nuove misure adottate dal Consiglio di Stato hanno ricevuto l'approvazione da parte di numerosi analisti: "Con una solida attuazione, queste politiche possono raffreddare immediatamente il settore immobiliare e anche portare a un importante ridimensionamento dei prezzi in alcune regioni" ha affermato ottimista Chen Yunfeng, segretario generale della China Real Estate Managers Associations. Per risolvere l'emergenza immobiliare, anche il Ministero del Territorio e delle Risorse è sceso in campo a fianco del Consiglio di Stato. Il contributo offerto è costituito da un aumento del 135% dei terreni edificabili (che raggiungeranno così i 180000 ettari nel corso del 2010), di cui il 77% sarà destinato per legge alla realizzazione di alloggi economici e a immobili di piccola o media taglia affidati ai costruttori privati. Sebbene questa volta le autorità sembrino essere determinate a fare sul serio, il successo non è ancora assicurato e il pesante ribasso con cui si sono chiuse le quotazioni delle azioni delle compagnie di costruttori sui listini nazionali (-10% su scala annuale sul Shanghai Composite Index) lanciano un nuovo allarme sulla schizofrenia di un mercato, quello immobiliare, che sembra correre su binari a diverse velocità.