Pechino, 24 nov. - "L'enorme massa di capitali pompata dalla Cina potrebbe innescare una bolla pan-asiatica": lo ha detto il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale Dominique Strauss Kahn nel corso di una conferenza tenuta ieri a Londra. Secondo il numero uno dell'FMI l'opinione pubblica non "potrebbe accettare un nuovo salvataggio del settore finanziario a spese delle casse degli stati se una nuova crisi globale dovesse presentarsi tra quattro o cinque anni" e si starebbe già assistendo a un "ritorno alle vecchie abitudini e alle assunzioni di rischi a livelli pre-crisi, soprattutto nei mercati emergenti". L'allarme di Strauss Kahn arriva in contemporanea a quello di numerosi economisti e osservatori, secondo i quali le attuali condizioni della Cina e di molti altri paesi asiatici comportano una profonda divaricazione tra il valore reale e quello stimato degli asset, al punto da rischiare lo scoppio di una bolla speculativa se i governi non adotteranno in tempo le misure necessarie. Un editoriale pubblicato ieri sul Financial News, il periodico della Banca centrale di Pechino, metteva in guardia contro i medesimi pericoli: "La Cina deve bloccare immediatamente alcune delle sue politiche a sostegno del mercato immobiliare - scrive la People's Bank of China - o rischia di innescare una bolla il cui scoppio potrebbe comportare problemi di ordine finanziario e anche sociale". Al centro del mirino, ancora una volta, c'è il settore immobiliare: spinte dal governo, solo nei primi sei mesi dell'anno le banche cinesi hanno concesso nuovi prestiti per l'equivalente di 1008 miliardi di dollari, circa la metà del PIL prodotto dalla Cina nello stesso periodo, una buona parte dei quali sono finiti proprio nel settore immobiliare; i costruttori hanno così avviato innumerevoli nuovi progetti, facendo registrare un aumento degli investimenti di quasi il 19% nei primi 10 mesi dell'anno rispetto allo stesso periodo del 2008, mentre nei primi due mesi si era registrato un pallido +1%. I prezzi delle proprietà nelle 70 più importanti città cinesi continuano a salire e il mese di ottobre, con un +3.9% rispetto allo stesso periodo del 2008, ha segnato il record degli ultimi 14 mesi; ma se in Cina i prezzi per l'acquisto di un appartamento continuano a salire quelli degli affitti sono in calo, un elemento che molti esperti interpretano come il segnale che la bolla speculativa sarebbe già in atto.