Roma, 23 set. - Il 22 settembre tutta la Cina ha celebrato la Festa di Metà Autunno i cui festeggiamenti, quest'anno, sono stati all'impronta dell'ecologia per i cittadini delle grandi metropoli mentre nel Gansu si continuano a piangere i propri morti dopo che l'agosto scorso una valanga ha investito la cittadina di Zhouqu, provocando 1471 morti. La festa cade il 15esimo giorno dell'ottavo mese del calendario cinese, quando la luna è tonda e piena e viene ad illuminare le prime notti autunnali. Nella tradizione la festa di Metà Autunno celebrava la fine del raccolto e coincideva con i rituali che l'imperatore eseguiva in onore della luna. La luna è dunque l'icona della festa, alla quale tutta la famiglia si consacra riunendosi per contemplarne la bellezza e gustare il dolce tradizionale, rigorosamente tondo, detto "dolcetto della luna". Ed è proprio in vista dei massicci spostamenti per riunire la famiglia che il governo cinese si è mobilitato con un'intensa campagna per incoraggiare i residenti di 110 città a lasciare a casa le automobili e preferire il trasporto pubblico, la bici oppure andare a piedi. Una festa ecologica quest'anno, da Pechino a Canton,da Hangzhou a Changsha, dove sono state definite una serie di zone a traffico-zero. A Hangzhou 51mila biciclette sono state piazzate in circa 2000 stazioni di noleggio. A Zhengzhou e a Kunming è stata intensificata la frequenza degli autobus e offerti biglietti a tariffa ridotta a sostegno della campagna.
Nonostante i generosi sforzi di alcune città (troppo poche secondo alcuni) la popolazione cinese sembra proprio non voler rinunciare alla tradizione, compreso il feroce imbottigliamento da mobilitazione di massa, tipico delle feste. La risposta alla campagna è stata infatti tiepida e l'iniziativa è stata criticata da molti poiché giudicata un inutile intralcio alla "normale" viabilità.
Quest'anno, sempre sulla scia dell'onda ecologica, per la festa della luna - divenuta negli ultimi anni molto poco tradizionalmente simbolo dello spreco e della stravaganza - sfruttando una nuova direttiva governativa che disciplina il confezionamento alimentare, si è limitata drasticamente l'opulenza delle confezioni regalo dei dolcetti della luna. Fino all'anno scorso i dolcetti erano sistemati in ricche e costose scatole - talvolta in giada e oro - accompagnate da gioielli, orologi di marca o statuette di Buddha, ed erano offerte in regalo a funzionari, dirigenti e amici. Il costo di queste lussuose confezioni poteva sfiorare i 10.000 yuan (mille euro circa). È stato calcolato che nel solo 2009 la Cina ha prodotto 250.000 tonnellate di dolcetti della luna e la carta da confezione è costata la vita a più di 6000 alberi. Secondo le regolamentazioni del China's Standardization Administration oggi non sono consentiti più di tre strati di imballaggio per i cibi, e il costo totale della confezione non può superare il 12% del prezzo di vendita. Che sia una scelta ecologica o solo di sobrietà, a due giorni dalla festa sugli scaffali dei supermercati cinesi le confezioni incriminate apparivano più semplici, spogliate di decorazioni eccessive e costose, in materiali riciclabili più che in metallo. Forse anche sotto l'influenza dei media che associavano le lussuose confezioni a materialismo e corruzione, pare che i pacchetti di dolci avvolti in carta semplice e lanciati all'accattivante prezzo di 9 yuan siano letteralmente andati a ruba .
E se nelle grandi città la gente fa la fila per acquistare doni, c'è chi quest'anno ha festeggiato in mezzo al fango, come i superstiti dell'alluvione che più di un mese fa si è abbattuta sul nord-ovest del paese. A Zhouqu, nella regione del Gansu, c'è chi si chiede come festeggiare una ricorrenza che celebra l'unione della famiglia, avendo appena perso la propria. Ma la Cina va avanti, anche in mezzo al fango e dopo aver perso casa e famiglia. A Zhouqu la quotidianità sembra riprendere lentamente e il mercato appariva vivace due giorni prima della festa. "Mangiare dolcetti della luna fa parte della nostra tradizione e la vita deve andare avanti" ha sussurato tra le lacrime una signora mentre acquistava il dolce della tradizione.
di Veronica Scarozza