Pechino, 9 ott. - I rimborsi d'imposta per gli esportatori nei primi 8 mesi del 2009 sono aumentati dell'8.6%: lo rende noto l'Amministrazione Tributaria Cinese in un comunicato, secondo il quale le imprese del Dragone attive nell'export hanno ottenuto nel periodo gennaio-agosto un totale di 263.35 miliardi di yuan. Nel solo mese di agosto i rimborsi hanno toccato quota 32.9 miliardi di yuan, l'8.5% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Dall'agosto 2008, per fare fronte all'emorragia nel settore delle esportazioni, vera spina dorsale dell'economia cinese, il governo di Pechino ha aumentato i rimborsi d'imposta ben 7 volte l'ultima delle quali, il 20 giugno scorso, ha riguardato oltre 2600 prodotti. I dati forniti dalla Dogana Cinese mostrano che le esportazioni nei primi 8 mesi del2009 sono scese del 22.2% rispetto allo stesso periodo del 2008, un calo enorme motivato dal crollo della domanda da Occidente sull'onda della crisi globale. La crisi, secondo i dati ufficiali prodotti dal ministero della Sicurezza Sociale e Risorse Umane – equivalente del nostro dicastero del Lavoro - avrebbe causato la perdita del posto di lavoro a circa 16.5 milioni di cinesi, soprattutto operai, ma secondo un dossier della Chinese Academy of Social Sciences l'impatto sarebbe stato molto più forte: 41 milioni di disoccupati, di cui 26 tuttora alla ricerca di una collocazione. La recente penuria di manodopera registrata in molte delle regioni del sud come Guangdong e Zhejiang - veri polmoni dell'export cinese e motori della crescita del paese - viene giustificata da molti osservatori solo in base ai ritardi sulle ordinazioni natalizie (di solito piazzate nel mese di luglio) da Europa e Stati Uniti. Il vero banco di prova comprendere se l'export cinese può invertire il suo trend negativo - rimborsi d'imposta o meno - sarà costituito dai primi mesi dell'anno prossimo.