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In altri termini, a seguire la via aperta a metà degli anni Ottanta dal gruppo tedesco, la cui lungimiranza si è tradotta nel 2009 in vendite che hanno superato 1,4 milioni di unità e nei primi 5 mesi del 2010 in una crescita del 43% rispetto all'analogo periodo dello scorso anno. Questo a dispetto della flessione del tasso di crescita del settore rilevata in maggio che, però, non ha impedito la vendita di oltre un milione di automobili.
A questo scenario a Wolfsburg hanno destinato 6 miliardi di euro per il biennio 2010-2102. Serviranno per rinforzare il numero d'impianti – è appena stato siglato l'accordo per il decimo stabilimento – e sviluppare nuovi modelli con cui raggiungere nel 2014 una produzione annuale (cinese) doppia dell'attuale: ovvero 3 milioni di auto, tutte assimilabili a quelle con altri passaporti. Per questo è appena partita la produzione in loco dei cambi a doppia frizione Dsg a 7 marce (obiettivo 600mila all'anno) che si affianca a quella dei motori Tsi a iniezione diretta di benzina, ma la Volkswagen punta anche alla conquista di fasce di clientela elitarie con la rinnovata generazione dell'ammiraglia Phaeton (pur essendo prodotta a Dresda non a caso è stata fatta provare alla stampa in Cina) che ambisce a fare diventare il mercato locale il suo più importante al mondo e all'offerta di modelli a propulsione a Emissioni Zero. Come pianificato a livello globale la prima Vw elettrica sarà la Up! del 2013, ma subito dopo arriverà la Golf che ispirerà anche un'analoga Lavida: una tradizionale berlina a 3 volumi con 4 porte, anello di congiunzione fra la Polo e la Golf, da poco venduta in Cina.
Che l'elettrificazione della famiglia Volkswagen sia in uno stato assai avanzato lo dimostra la Golf Blue-e-motion, messa a disposizione per un test sul circuito di Shanghai, abitualmente frequentato da vetture meno silenziose e più assetate di derivati dal petrolio. Indistinguibile da ogni consanguinea, cela sotto le vesti un sistema propulsivo disseminato in modo da non rubare spazio nell'abitacolo e da propiziare la corretta distribuzione della massa, superiore di circa 200 kg rispetto a quella delle versioni con motore termico.
L'unità elettrica da 85 kW (circa 114 cv) è alimentata da un pacco composto da 180 elementi agli ioni di litio per totale di 26,5 kWh e spinge questa Golf a 135 all'ora, assicurando accelerazioni da fermo sino a 100 orari in 11,8 sec a fronte di un'autonomia di 150 chilometri. Più che per il comportamento equilibrato, il confort avvantaggiato sia dalla linearità delle incisive progressioni sia dall'estrema silenziosità di marcia (che sta imponendo a chi si cimenta con le auto elettriche anche la definizione di sinfonie virtuali per renderne percepibile la presenza) e la valida forma atletica, questa Golf sorprende con le inedite soluzioni destinate ad avvantaggiare la fruibilità generale e lo stato di salute degli accumulatori.
Così insieme a un sistema di "rifornimento" da rete fissa che si effettua con una presa sistemata dietro il logo Vw sulla calandra e che prevede tre modalità – dall'utenza domestica in 7 ore, da quella industriale in 3 ore e mezzo e Quick in 20 minuti per un refuel del 50% – spuntano parzializzatori della potenza disponibile in funzione dell'impiego – Range+ limita l'erogazione a 50 kW, Normal l'assesta a 65 kW e Confort offre gli 85 kW – e la logica B, ovvero Brake.
Innestabile spostando la leva del cambio – simile a quella di un automatico anche se in realtà è naturalmente un monomarcia – nella specifica posizione oppure con i paddles al volante (si utilizza il sinistro per step che spaziano da 1 a 3, mentre con il destro si ristabilisce la modalità standard) modula l'intensità e la velocità del recupero dell'energia in frenata per rigenerare gli accumulatori.
Un sistema interessante che impone solo un rapido apprendistato per essere sfruttato al meglio poiché bisogna imparare a individuare quando ci si deve fermare, per raggiungere il duplice obiettivo di non sprecare energia già presente nelle batterie e di massimizzare il recupero di quella generata dalla decelereazione.
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focus sulle strategie di w in Cina
21/06/2010
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